tanti piccoli “crash” nelle mie orecchie
il sale negli occhi
perdita del senso dell’orientamento
vaneggiamenti vari
ogni tanto qualche sorriso
ogni tanto qualche sorriso amaro
ogni tanto qualche sorriso d’amore
sfruttare ciò che di buono ho
in quel che rimane del mio cuore
guardarmi dentro, allo specchio
scrutare le rovine
trovare un appiglio solido
credere
credere
credere.
amare di nuovo
.
in ogni particella delle mie lacrime
se ne va un pò di me.
in ogni millimetro percorso dai miei pensieri
sento il solco che scavano.
le detonazioni inaspettate sono più dolorose delle altre,
o almeno sembra.
mi sento la reincarnazione di un pluriomicida, devo evidentemente scontare qualcosa nella mia vita di adesso, devo meritarmelo questo dolore. perchè altrimenti non capisco perchè.
un domani e una razionalità, non voglio pensare a questo.
un oggi e una disperazione è ciò che penso adesso.
ciò che sento.
ciò che riassumendo sento.
e le gambe mi cedono, tutto si offusca, tutto finisce
causa di forza minore
non so se è un retaggio familiare, una roba genetica, un’abitudine pessima o solo il mio carattere.
è solo questione di sicurezze?
è che mi faccio trattare male?
non lo so.
mi sento come se mi mancasse tutto, in questo momento.
la terra sotto ai piedi, il coraggio, la voglia, la passione, l’aria frizzantina che fa venire i brividi.
mi mancano le lacrime da piangere e dei limiti da superare, le facce, i sapori, gli odori conosciuti, i sorrisi e gli abbracci di chi mi riempie il cuore.
questa avidità di vita, che mi corre dietro come un mastino in affanno e in ricerca di cibo, questo silenzio inquietante che si annida negli incavi più riparati della mia anima.
mi espongo, come un banco del mercato, alle intemperie di ogni giorno, come se non valessi, come se non avessi nemmeno il valore di uno straccio usato e sdrucito.
è solo questione di sicurezze?
è che mi faccio trattare male?
non lo so.
mi sento come se mi mancasse tutto, in questo momento.
la terra sotto ai piedi, il coraggio, la voglia, la passione, l’aria frizzantina che fa venire i brividi.
mi mancano le lacrime da piangere e dei limiti da superare, le facce, i sapori, gli odori conosciuti, i sorrisi e gli abbracci di chi mi riempie il cuore.
questa avidità di vita, che mi corre dietro come un mastino in affanno e in ricerca di cibo, questo silenzio inquietante che si annida negli incavi più riparati della mia anima.
mi espongo, come un banco del mercato, alle intemperie di ogni giorno, come se non valessi, come se non avessi nemmeno il valore di uno straccio usato e sdrucito.
aspetto consigli, come fossero offerte libere alla mia anima. c’è uno spazio per i commenti qui sotto, anche anonimi se volete.
ve ne sarò grata.
sarà la pioggia
nonlosocazzononlosoooooo!
mi devo dare una scossa cazzo!
questi due giorni sono stati l’esempio lampante di come è facile perdere energie-voglia-motivazioni-emozioni in un batter d’occhio.
saranno quei laghi che impiastricciano Firenze,
sarà che non sono soddisfatta di quanto rendo pensando a ciò che realmente potrei rendere,
sarà che non ho più un pò di tempo per me, da ritagliarmi per non fare niente, per fare una lavatrice, per mettere a posto la mia camera, per dare aria ai pensieri…
intanto vivacchio e mi adeguo all’indolenza mondiale.
e aspetto con ansia il 18.