non so che scrivere
nessun amico può riempirmi questo vuoto
questa felicità perduta
nessuno mai può abituarsi alla sofferenza
nessuno mai potrà riportarmi NOI
TE
L’AMORE
come faccio a lasciarti andare
come posso pensare che non mi ami più
dove sono finiti i nostri sorrisi?
pensaci, pensaci… pensaci.
stare così male, farsi tutte queste domande,
cercare la solitudine…rifiutarmi, allontanarti da me,
distruggere tutto.
magari è stata la scelta sbagliata.
non c’è una parola che possa descrivere come mi sento
quanto mi manchi
quanto vorrei tu mi amassi di nuovo
non so più chi sono
non so più niente
solo che te non ci sei
e questa vita non ha più senso.
e quando il senso tornerà ad esserci…tu non ci sarai comunque.
e noi non ci saremo mai più
e la nostra unicità sarà impossibile da ricreare.
l’uomo dei miei sogni.
era una realtà.
è tornato ad abitare nei sogni adesso.
mi guardo allo specchio
sono senza parole
oppure le mie parole sono state sempre troppe?
la mia solitudine
il rifiuto
sentirsi sempre esclusi
vedere il mondo che vive
i sorrisi che scorrono, sotti i tuoi occhi
la felicità che tiene per mano tutti
ma non me
come ho potuto permettermi di non accorgermi di quello che stava accadendo?
come ho potuto permetterlo?
quando tutto era recuperabile
quando bastava uno sguardo
una carezza
un sorriso
una parola
quando la buona notte era normale
splendida
e le lacrime anormali
rare
mi sento spogliata della mia vita
come se me l’avessero portata via
mi hanno strappato il sorriso
il gusto di tutto
ciò che rimane è il succo della vita
l’essenziale
senza inganno.
la realtà è questa e il dolore è lancinante.
post nr. 100
ma come si può stare così male
dalla mattina alla sera
dalla sera alla mattina
tutto questo dolore
piangere
piangere sempre
dolore per tutto
in qualsiasi parte del mio corpo
e il senso di abbandono
di solitudine
come fai a non sentirmi?
come fai a non sentire il mio dolore?
come puoi lasciarmi così
come si può stare così
dove è la fine di questa strada,
dove finisce il dolore infinito che sento dentro?
la fiducia
la sincerità
i sorrisi
mi viene voglia di gridare
nel vuoto della mia stanza
carica di tutto quello che non posso dire a nessuno
se non a chi non lo vuole più sentire.
non ce la faccio più
99
messa la crema sulle mani fredde
tocco le coperte e arrivano i pensieri
insieme al sonno un mix eccezionale
cerco una solitudine della quale non sono capace
ma più scappo e più capisco
che la profondità del mio dolore non la conosco nemmeno io
mai avrei pensato di saper amare così tanto
mai avrei pensato di poter immaginare una persona al mio fianco per sempre
non esiste nessun altro che vorrei
non c’è mondi che vorrei guardare
se non accanto ai tuoi occhi
accompagnata
carezzata
accolta
tutto ciò che ho intorno mi spaventa
camminare
vivere
respirare
mi sento osservata
soffocare
lentamente in agonia
quando mai smetterò di cercarti non so
ora di certo no.
“se solo tu sapessi…”
malinconico-soft-romantica
penso che a volte la vita la facciamo veramente più complicata di quello che è
il mio silenzio strano
la lancetta che scorre a suo piacimento
i ricordi continui riaffiorano come un lago che prosciugandosi porta alla luce tutto quello che c’è sotto
parlare per immagini
descrivere se stessi come fossimo tutti dei quadri appesi
una mostra di anime in pasto ai critici più affamati
un soliloquio di cuori che battono
cuori aperti e soli
una mostra di sguardi
sogni in prospettive estranee alle nostre
sconosciuti mondi lontani ma spaventosamente vicini
mi carezzano la schiena
scrivo
scrivo e non penso
scrivo e sento solo il rumore del silenzio
scrivo e sento le curve del mio umore
le giornate su
le giornate giù
sono un frammentario ricordo
montagne russe per 24h
senza conoscere nè traguardo nè distanze
ruota libera per tutto come fosse la medicina corretta
naso che cola
momento di lacrime
sempre dopo il mascara
nero che cola
matita che si adegua
candidi fazzoletti si sporcano
ancora sempre a pensare a chi non ti pensa più
voglia di scrivere ogni istante ciò che senti
voglia di capire cose che non puoi capire
che anche se te le spiegano mila e mila volte non le capirai mai
guardare negli occhi castani del tuo amore andato
sentire pungere ogni istante senza di lui
costantemente
come una rosa che non secca mai
le spine sempre graffiano
mi giro e non ci sei
mi volto e tu scompari
mi sveglio e svanisci
i sogni nemici
la vita compagna crudele
la solitudine ansia e dolore
tutto passa
niente passa
tutto scorre
niente corre
dare un contorno alla propria vita
senza nemmeno una matita
niente conferme tutto da sola come un automa viaggio dritta per la mia strada
nessuno da regole sono io che scrivo soladavantialmiocomputersenzanemmenolapunteggiaturaeglispazi
chissenefrega
questo è il mondo mio
questo è il mondo sottomarino abbandonato
questo è il colore delle mie serate
un frullato di macedonia acida e avariata
una persona dai mille perchè
tra le tue braccia
senza nessun perchè
non serve
non ora
mai
ti amo ancora così tanto
persona dal collo che sa di biscotto
non so come sia possibile
non so perchè continui a credere compatibile
il cuore tuo col mio
<3
le parole non dette
in questo mese senza di te sono scesa e risalita dagli abissi centinaia di volte, credendo sempre che poi la risalita fosse quella giusta, quella che mi avrebbe aiutato a vedere “oltre” questa sofferenza.
e invece c’è sempre qualcosa che mi fa tornare giù, forse sto salendo nel modo sbagliato?
non lo so, non so più niente. da quando mi hai lasciato mi sono crollate tutte le certezze che avevo, tutta la fiducia, l’amore, il rispetto, tutto.
la solitudine è la cosa minore.
la cosa tremenda è che si inizia a sviscerare ogni istante e ogni momento vissuto insieme, cercando segnali che non ci sono e che comunque non potevi prevedere, si inizia a ripensare a ciò che si è vissuto insieme, alla magia che sentivi nel cuore, ai sogni e ai progetti…
mi chiedo cosa è per te, ora, passato questo mese.
mi chiedo cosa senti, in quel vuoto che mi descrivevi, in quella solitudine che cercavi.
mi chiedo cosa guardi con i tuoi occhi ora, se hai capito qualcosa, raggiunto qualcosa…
farò del mio peggio.
1. uno.
le mattine in cui mi sveglio e ricordo di averti sognato, sono il preambolo delle giornate più difficili.
se poi queste si accompagnano ad una domenica ancora di più.
se poi questa domenica è il 4 marzo, ovvero un mese dal 4 febbraio, bè… sono delle giornate proprio da dimenticare.
tra tutte le parole che fino a poco fa avrei voluto scrivere adesso me ne vengono poche.
una di queste è dire che sono libera di amarti ancora.
che ho vissuto questo mese sapendo di dover dimenticare l’amore per te, ma io posso ancora amarti.
sono libera di pensare a te, al nostro amore, a tutto quello che mi ha dato e che vorrei mi desse ancora.
sono libera di illudermi che tu possa tornare, che tu possa svegliarti e accorgerti che non puoi più stare senza di me.
sono libera di farmi del male, tanto cosa c’è da distruggere?
quesit 30 giorni che sono passati me li sento tutti sulle spalle, minuto per minuto, ora per ora, passo dopo passo che ho fatto, senza trovare una via.
quante cose cambiano forma e contenuto in 30 giorni, la nostra camaleontica vita non smetterà mai di stupirci.
ed è per questo che mi prendo la libertà di sperare, credere, amare l’idea che tu, amore mio, possa stupirmi di nuovo.
nei tuoi occhi cerco la pace
nelle tue mani voglio porre il mio cuore
intorno alle tue braccia i miei sorrisi
nel nostro tempo spendere i nostri baci
nemmeno più un momento senza il pensiero di te
solo un frammento passato
questi giorni rimarranno
di un percorso mano nella mano
sempre più lontano.
“a thing of beauty is a joy forever” J. Keats