One Love. Alessandro Del Piero.
ps: questo pezzo lo dedico a mia sorellina Speranza nella quale ho “coltivato” una sana passione per il calcio, per la Juventus e per Alessandro Del Piero.
perdonatemi perchè non ho scritto quello che avrei voluto, ma parlare di una passione così “viscerale” è una cosa molto molto difficile da spiegare e scrivere attraverso le parole. è tutta una cosa vissuta nel cuore, nelle vene, nell’anima di una tifosa verace come me. di quelle inaffondabili.
potrebbe capitare anche a te.
quanto vorrei.
quanto vorrei che tu fossi qui.
ora.
a tenermi per mano.
quante parole si sprecano per dire cose che cercano di consolarci il cuore.
quanto ho riempito la mia testa in questi giorni.
quanto mi parlo, incessantemente, di come ce la farò a superare questo momento.
c’è di peggio nella vita, ma vorrei poter vivere la mia piccola e insignificante sofferenza senza dover pensare di essere un peso per ciò che sento.
ciò che si condivide con una persona, nell’intimità, non può mai essere commentato da nessuno, per quanto possa conoscerti o volerti bene.
vorrei solo chiudere gli occhi e sentire che tutto scivola via. i brutti ricordi, le brutte parole, le offese, le lacrime.
vorrei solo che tu fossi qui con me, come avevo pensato sempre che potesse succedere.
adesso ognuno fa la propria vita, c’è chi sta bene, sorride, felice, nelle sue nuove vesti.
c’è chi continua a piangere, per quell’amore che sentiva dentro come un tuono, che rimbombava ogni giorno, che cresceva come una tempesta, quell’amore che aveva sempre sognato, che le faceva brillare gli occhi e l’anima più che mai.
ora rimangono solo le incomprensioni, le parole non dette, il disagio di una situazione gestita peggio che mai. ora rimango io, a guardare te. tolgo ogni giorno un mattone a quella vita che avevo costruito con te.
adesso basta.
ho detto quello che volevo dire e ricomincio a respirare.
pensatemi tutti nei prossimi giorni, così invece di farmi tenere la mano da una sola persona…ci sarete tutti voi!
vi abbraccio.
e vado a sconfiggere il maledetto fibroma!
trasparenze
sfinita.
sono proprio sfinita.
non vedo l’ora di essere a casa, anche se il motivo sarà l’operazione, di riposarmi, di farmi coccolare da chi non smetterà mai di amarmi.
mi sento raccontare tante cose, tante vite.
molte persone mi parlano, mi confidano, mi sostengono per un momento, poi se ne vanno.
e poi alla fine i conti li faccio con me stessa, qui, sola, nella mia stanza.
non c’è nessuno, nessuno con cui condividere, sorridere, sperare, vivere, amare.
ci sono solo io.
e per questo devo imparare ad essere abbastanza.
buona notte.
boooooooooom.
asciugo le mie lacrime anche stasera
macchio le mie dita di un grigio sbiadito
lascio sfumature come tracce
un contorno sbavato
occhi aperti
incubo della realtà
a volte mi sembra di non farcela, se proprio devo essere sincera.
la testa mi scoppia, i pensieri fuggono e ritornano senza sosta.
IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO.
pozzi di sorprese.
2012
SI RICOMINCIA?
espiazione.
non scrivo mai di mattina, se non in occasioni speciali.
quando un’occasione diventa speciale? quando mi fa venire voglia di scrivere.
anche stanotte, era con me.
fin qui, niente di speciale.
perchè è con me sempre.
in ogni pensiero, gesto, sguardo, sussurro.
è in ogni sogno, anche quando la sveglia suona e ha portato via ogni ricordo notturno.
ciò che rende i miei pensieri speciali, ciò che mi spinge a scrivere è l’amore.
quanto può essere profondo l’amore?
quanto può radicarsi, scavare, dentro l’anima di una persona?
l’amore.
l’amore.
l’espiazione dell’amore.
come una peccatrice mi nascondo, marchiata con la lettera scarlatta.
voglio vivere nell’oblio, voglio diventare trasparente.
“vorrei sparire, essere solo un ricordo sbiadito”.
ma forse sarebbe troppo semplice.
il costante ticchettio delle lancette mi ricorda che sono viva, che la lettera scarlatta si accende di un rosso vivo solo se io cerco di dimenticarmi di me.
l’espiazione comincia nel momento in cui costringo me stessa a credere di meritarlo.
merito altro, merito l’amore.
merito altro per me stessa, per quello che valgo, per quello che sono.
gli infiniti lati del mio poliedrico mondo devo ancora finire di scoprirli, ricca di ossimori proseguo e non mi fermo.
è stata un settimana dalle mille strade senza sentiero, una di quelle in cui i giorni si susseguono e vuoi solo che lo “strazio” finisca. che la giornata finisca, che il sonno ti vinca, che la stanchezza ti spenga.
come ogni volta che mi succede così mi carico ancora di più di voglia di vivere.
preferisco continuare ad espiare delle colpe, preferisco essere da sola, sentire l’essenza delle cose vissute, toccarne il valore. preferisco abbagliare il mio sguardo, senza occhiali da sole, senza filtri, senza lenti.
preferisco scrivere, anche quando il risultato non è ciò che vorrei dire, piuttosto che trattenermi, come devo fare sempre, come devo fare con tutti, perchè sono sempre troppo, al di sopra delle righe.
sono sempre io, sempre qui, la mia solitudine difficile incoraggia la perseveranza.
ad amare ci penserò domani.