le parole non dette

standard 7 marzo 2012 1 response
in una storia lunga 365 giorni, vissuta come l’abbiamo vissuta noi, ci sono tante cose che rimangono in sospeso, tante cose nelle quali ti senti coinvolto anche se in realtà non lo sei più.
in questo mese senza di te sono scesa e risalita dagli abissi centinaia di volte, credendo sempre che poi la risalita fosse quella giusta, quella che mi avrebbe aiutato a vedere “oltre” questa sofferenza.
e invece c’è sempre qualcosa che mi fa tornare giù, forse sto salendo nel modo sbagliato?
non lo so, non so più niente. da quando mi hai lasciato mi sono crollate tutte le certezze che avevo, tutta la fiducia, l’amore, il rispetto, tutto.
la solitudine è la cosa minore.
la cosa tremenda è che si inizia a sviscerare ogni istante e ogni momento vissuto insieme, cercando segnali che non ci sono e che comunque non potevi prevedere, si inizia a ripensare a ciò che si è vissuto insieme, alla magia che sentivi nel cuore, ai sogni e ai progetti…
mi chiedo cosa è per te, ora, passato questo mese.
mi chiedo cosa senti, in quel vuoto che mi descrivevi, in quella solitudine che cercavi.
mi chiedo cosa guardi con i tuoi occhi ora, se hai capito qualcosa, raggiunto qualcosa…
farsi una ragione, “arrendersi”, darsi pace… sono cose che non so ancora come affrontare.
ci provo con la rabbia, con la tristezza, con la passione in altre cose, con la condivisione, ma non credo troverò una soluzione, non credo sia possibile farcela da soli in queste circostanze. 
avere la maturità di capire che essere aiutati non è un male ma è forse l’unica ancora che può farci rivedere la luce?
non lo so.
la certezza è che così non posso continuare, giro intorno a me stessa e vedo solo l’ombra di una persona che non c’è più.
non so se mai un giorno ci rincontreremo, se avrò la forza di guardarti negli occhi. in quel giorno vorrei sorridere, toccarmi e sentirmi presente. 
in quel giorno se mai accadrà vorrei essere al meglio.
ora ho uno strascico di dolore che chiunque mi gira intorno calpesta, facendomi solo ancora più del male.

farò del mio peggio.

standard 6 marzo 2012 Leave a response
mi sono anche posta il problema di imparare ad amare, credendo di non esserne capace.
mi sono anche preoccupata, chiesta gli errori, distrutta di domande e di mancate risposte.
io SO’ cos’è l’amore, forse dovrei imparare l’odio, il disprezzo, l’arte della menzogna.
dovrei imparare a mentire per prima a me stessa e guardarmi allo specchio senza sentire i miei occhi che mi scrutano nell’anima e nella coscienza.
questo assurdo amore mi sta succhiando via tutto, la mia linfa vitale, i miei sorrisi, i miei colori, la luce che ho sempre negli occhi. mi ha strappato via i vestiti, mi ha lasciato nuda, in mezzo ad una strada, le risate infami e le grida della cattiveria addosso.
che vergogna.
ma non per me stessa, per chi vive sulle spalle degli altri, per chi crede che sia questo il modo, la via per andare avanti. vergogna per chi continua imperterrito a farmi del male, a sputare su una cosa così bella come l’amore, come la vita.
questa vergogna mi pervade e ancora una volta si prende gioco anche di me, approfitta del mio cuore, delle mie spalle, della mia forza, dei miei flebili sorrisi. si attacca e mi sconfigge, ogni volta, distrugge a pezzettini tutto ciò che ho costruito, con fatica e pazienza, in questi dolorosi giorni.
non auguro mai il peggio e spero sempre nella felicità di chi amo.
la cosa tremenda è riconoscere di amare qualcuno che non solo disprezza l’amore ma disprezza pure te che lo ami. 
vorrei che tutti sapessero chi ho davanti, chi ho amato per un anno, chi mi ha illuso e raccontato balle. 
vorrei che tutti lo sapessero ma vorrei lo sapesse soprattutto lui.
come un’esplosione di 10 100 1000 volte più potenza del rumore del mio cuore sfracellato.

 
 

1. uno.

standard 4 marzo 2012 Leave a response

le mattine in cui mi sveglio e ricordo di averti sognato, sono il preambolo delle giornate più difficili.
se poi queste si accompagnano ad una domenica ancora di più.
se poi questa domenica è il 4 marzo, ovvero un mese dal 4 febbraio, bè… sono delle giornate proprio da dimenticare.
tra tutte le parole che fino a poco fa avrei voluto scrivere adesso me ne vengono poche.
una di queste è dire che sono libera di amarti ancora.
che ho vissuto questo mese sapendo di dover dimenticare l’amore per te, ma io posso ancora amarti.
sono libera di pensare a te, al nostro amore, a tutto quello che mi ha dato e che vorrei mi desse ancora.
sono libera di illudermi che tu possa tornare, che tu possa svegliarti e accorgerti che non puoi più stare senza di me.
sono libera di farmi del male, tanto cosa c’è da distruggere? 
quesit 30 giorni che sono passati me li sento tutti sulle spalle, minuto per minuto, ora per ora, passo dopo passo che ho fatto, senza trovare una via.
quante cose cambiano forma e contenuto in 30 giorni, la nostra camaleontica vita non smetterà mai di stupirci.
ed è per questo che mi prendo la libertà di sperare, credere, amare l’idea che tu, amore mio, possa stupirmi di nuovo.

nei tuoi occhi cerco la pace
nelle tue mani voglio porre il mio cuore
intorno alle tue braccia i miei sorrisi
nel nostro tempo spendere i nostri baci
nemmeno più un momento senza il pensiero di te
solo un frammento passato
questi giorni rimarranno
di un percorso mano nella mano
sempre più lontano.

“a thing of beauty is a joy forever” J. Keats

tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac

standard 2 marzo 2012 Leave a response
è solo tutta una questione di TEMPO?
incastri, movimenti, illusioni, sogni?
menomale che almeno questi non me li nego, ho ancora una coscienza che non mi toglie la libertà di fare l’unica cosa che in tutte le mie sofferenze (sentimentali) mi ha sempre salvato: SCRIVERE.
le serate come questa sono precisamente la copia di ciò che sempre ti immagini quando credi che rincorrere un sorriso sia tutto. la differenza sta proprio nel “rincorrere”. compagnia, costante compagnia, niente può annullare ciò che vorrei, tornando a casa.
non c’è chi amo ad aspettarmi, non c’è nessun messaggio la mattina e nessun messaggio la sera.
nessuna carezza che mi da i brividi, nessun cuore che batte in attesa del mio.
lancette dell’orologio, il tempo scorre…
il tempo scorre inesorabile, si porterà via tutto. rimarrà la sensazione indelebile di qualcosa che ha voluto lasciare il segno, ma comunque questo assurdo momento passerà.
ma è tutto così veramente passeggero? o dipende essenzialmente dalla nostra volontà di mantenere una cosa “per sempre”? 
forse non è il momento di pensarci.
è l’una e trentacinque minuti, sono stanca.
il mio cuore batte ancora.
per me, per tutte le persone straordinare che mi vogliono bene…
per lui. 

non sempre ho un titolo

standard 28 febbraio 2012 Leave a response
“dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più”
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
NON CE LA FACCIO PIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU’!
a volte mi sembra di impazzire cazzo! di perdere la testa!
rivoglio il mio amore, il mio amore!

cruciverba

standard 27 febbraio 2012 Leave a response

17 verticale: credere nell’amore.
definizione: illusione

24 orizzontale: incontro casuale.
definizione: sfiga

11 verticale: guardare gli occhi di chi ami.
definizione: tortura

33 verticale: incapacità di reagire di fronte alla sorpresa.
definizione: shock

47 orizzontale: infinita voglia di lui.
definizione: AMORE

3 settimane…

standard 26 febbraio 2012 6 responses
queste sono serate da dimenticare.
sono i momenti in cui non puoi smettere di pensare perchè ogni pensiero è un solco che deve esserci per tornare a sorridere, un domani.
sono momenti in cui pensi che tutto è finito, che non c’è alternativa o ritorno.
in cui non sono le lacrime che scandiscono i minuti ma la consapevolezza dell’addio.
tutto quello in cui hai creduto, sperato, sognato, svanisce e ti scivola via dalle mani.
la persona che ti amava non ti ama più mentre il tuo cuore continua a battere e a piangere, straziarsi, per lui.
quel giorno di tanta neve, a fine 2010, mentre camminavo per 10km sperando di arrivare presto a casa, non pensavo che la mia vita sarebbe cambiata, proprio per la neve.
ricordo la sua stretta di mano quando ci siamo conosciuti.
come è stato bello baciarlo la prima volta, quanto è stato naturale, spontaneo, semplice, bello tutto ciò che è venuto dopo.
ora non c’è più niente, i ricordi portano solo altro dolore.
anche stasera cercherò di dormire, per non ricordare.
cercherò di coprire tutto con la neve, una coperta fredda, che congeli anche il più lontano diavoletto tentatore che mi spinge verso di lui, ancora e ancora.
tutti i passi da fare, sola, saranno delle pietre, dei menhir preistorici che non si sposteranno mai nel tempo della mia vita.
tutti quei passi che avrei voluto fare con lui si sono interrotti.
la solitudine e il dolore che scavano dentro continueranno a farlo, fino a che il mio cuore non cesserà di battere, alla fine dei miei giorni.
mi manchi.
mi manchi in un modo che non ti so nemmeno spiegare.
mi manchi in ogni singolo respiro che faccio, in ogni sorriso dispensato per convincermi che tutto vada bene, in ogni angolo del mio cuore, delle stanze di questa casa.
mi manchi nella felicità e nella tristezza, i tuoi abbracci, essere con te tutta la notte, i tuoi baci, i tuoi capelli, la tua barba.
mi manca la tua voce e le tue mani nelle mie, i nostri piedi vicini.
mi manchi in un modo così patetico e totale che più di questo non so cosa dire.
 

…ogni canzone mi parla di te…

standard 22 febbraio 2012 Leave a response
Happy Ending – Mika (qui la traduzione del testo e la canzone … calza a pennello)
This is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love, no glory,
No Happy Ending
This is the way that we love,
Like it’s forever.
Then live the rest of our life,
But not together.
Wake up in the morning, stumble on my life
Can’t get no love without sacrifice
If anything should happen, I guess I wish you well
A little bit of heaven, but a little bit of hell
This is the hardest story that I’ve ever told
No hope, or love, or glory
Happy endings gone forever more

I feel as if I feel as if I’m wastin’
And I’m wastin’ everyday
This is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love, no glory,
No Happy Ending.
This is the way that we love ,
Like it’s forever.
Then live the rest of our life,
But not together.
2 o’clock in the morning, something’s on my mind
Can’t get no rest; keep walkin’ around
If I pretend that nothin’ ever went wrong, I can get to my sleep
I can think that we just carried on
This is the hardest story that I’ve ever told
No hope, or love, or glory
Happy endings gone forever more
I feel as if I feel as if I’m wastin’
And I’m wastin’ everyday
This is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love, no glory,
No Happy Ending.
This is the way that we love,
Like it’s forever.
Then live the rest of our life,
But not together.

perchè?

standard 22 febbraio 2012 Leave a response
“Io sono qui… ti aspetto qui 
Oltre il buio mi vedrai 
Saprò difenderti.. proteggerti 
e non stancarmi mai 
Acqua nel deserto.. ti troverò 
Dormi e si vedrà 
Ti sentirai accarezzar”
inizio con le parole della canzone con cui ho finito qualche giorno fa.

rimane quello che penso in questo momento.
nessuno può capire il mio dolore, forse nemmeno io.

tutto è sfocato e l’unico desiderio è dormire, sparire, svanire, svegliarsi dall’incubo e vedere che chi ti dorme accanto è la persona che ami.
la persona che senti soffrire, che ti lascia, che dice che non ti ama più, che non vuole stare con te e con nessun altro, che vuole stare da solo e imparare qualcosa da questa crisi, da questo buio, da questo momento.
 

come abbiamo potuto permettere che accadesse questo?
come ci siamo ridotti così?
corrispondono forse felicità e tristezza?
il gioco contorto di equilibri che ci tiene in piedi è supportato dalla stessa quantità di sorrisi e lacrime?
questo è quello che dobbiamo pagare per aver provato gioia, amore, serenità, pace, quiete, amore amore amore e ancora amore?
è questo ciò che ci spetta? un continuo sbattersi in faccia che niente è duraturo, che tutto finisce? non è abbastanza il dolore della morte, lo strazio delle malattie, la costrizione della lontananza?
se penso al meraviglioso anno che ho vissuto e a ciò che mi aspetta adesso, se penso al nostro amore distrutto senza nemmeno sapere come, quando…perchè siamo arrivati a questo? perchè ci mettiamo nelle condizioni di subire questo?
Lasciamo gli altri liberi di “passeggiare” sopra le nostre anime, ogni minuto e ogni passo che fanno l’erba si abbassa e non rimane niente. come i barbari, rimaneva il sangue dove passavano loro, la polvere, la distruzione.
tutti dicono che passerà. certo che passerà. ma io non volevo arrivare a separarmi da lui, non volevo questo!
se bastasse la volontà a non far accadere le cose, se bastasse anche un solo piccolo pensiero quotidiano a non far spegnere i fuochi che ardono, quanto vorrei che fosse così. il mio sentimento, l’amore che provo dentro, la sofferenza che non so per quanto sarà qui a farmi compagnia (….), i ricordi, maledettissimi o benedettissimi ricordi.
tutto vedo attraverso un velo, sottile velo di solitudine. 
sono certa che ci sarà un momento in cui tutto questo finirà, in cui saremo di nuovo a sorridere, ognuno sulla propria strada.
mi auguro di essere libera, sempre.
mi auguro di non incatenarmi dentro questo vuoto che sento.
mi auguro che lui possa essere felice, anche della scelta che ha fatto.
e se fosse la scelta sbagliata sarà il tempo a dircelo.
se fosse una direzione inversa e opposta quella da prendere, sarà il cuore a guidarci.
nella busta che gli ho dato ieri c’era tutto. anche le mie lacrime, cadute sui suoi vestiti mentre li riponevo uno ad uno lì dentro. 
c’era la nostra vita, la quotidianità, le cose belle, le parole, i respiri, gli sguardi.
nella nostra relazione non era mai entrata la tristezza, la sofferenza. mai.
c’era entrata la neve,
gli esami,
i bisogni,
i sorrisi,
i venerdì 17,
c’era entrato l’amore.
il vero amore.
quello che è importante.

ora non era più sufficiente.
non era ciò che voleva.

vorrei tanto svegliarmi da questo incubo.
spegnere la sveglia, girarmi, vederlo.
dargli un bacio.
buon giorno, amore mio.
(la sveglia non suona…)

 

dedicata A TE ♥

standard 19 febbraio 2012 Leave a response

TI PENSO E CAMBIA IL MONDO


Affamati come lupi 
viviamo in crudeltà 
E tutto sembra perso 
in questa oscurità 
All’angolo e indifeso 
ti cerco accanto a me… da soli 
gli occhi non vedono 
Ti penso e cambia il mondo 
le voci intorno a me 
Cambia il mondo, 
vedo oltre quel che c’è 
Vivo e affondo, 
e l’inverno è su di me 
ma so che cambia il mondo 
se al mondo sto con te 
C’è una strada in ogni uomo, 
un’opportunità 
il cuore è un serbatoio 
di rabbia e di pietà 
Credo solo al tuo sorriso 
nel senso che mi dà 
Da soli? gli occhi non vedono 
Ti penso e cambia il mondo 
le voci intorno a me 
Cambia il mondo 
vedo oltre quel che c’è 
Vivo e affondo 
e l’inverno è su di me 
Lo so che cambia il mondo 
se al mondo sto con te 
Io sono qui… ti aspetto qui 
Oltre il buio mi vedrai 
Saprò difenderti? proteggerti 
e non stancarmi mai 
Acqua nel deserto… ti troverò 
Dormi e si vedrà 
Ti sentirai accarezzar 
Ti penso e cambia il mondo 
le facce intorno a me 
Cambia il mondo 
vedo oltre quel che c’è 
Vivo e affondo 
E l’inverno è su di me 
Ma so che cambia il mondo 
se al mondo sto con te 
Coro: 
Io sono qui… ti aspetto qui 
Oltre il buio mi vedrai 
Saprò difenderti.. proteggerti 
e non stancarmi mai 
Acqua nel deserto.. ti troverò 
Dormi e si vedrà 
Ti sentirai accarezzar 
Ti penso e cambia il mondo 
le voci intorno a me 
Cambia il mondo 
vedo oltre quel che c’è 
Vivo e affondo 
E l’inverno è su di me 
Ma so che cambia il mondo 
se al mondo sto con te