cake & love

standard 12 ottobre 2012 7 responses

amo così tanto fare i dolci che avevo lasciato che la fretta vincesse sul tempo per farne uno, con la scusa riascoltata che per fare le cose che si amano davvero serve dedizione e un attimo di pace.
poi ho letto il blog di Roberta, The Dreaming Seed, e ho letto la sua passione, la sua delicata voglia di condividere con tutti i suoi (gustosissimi) “angoli di cibo” e ho pensato che fosse necessario che, per un’oretta, trattenessi tutti i miei impegni in favore del palato.
e così, ecco fatto.
torta a prova di vegani (quasi…), con carote, yogurt e qualche goccia di cioccolato, senza burro, uova e altre cose strane! 
volete la ricettta? ehmmmmm… la base esiste ma l’ho stravolta a modo mio (farina di riso, yogurt, scorza ed essenza di limone, zucchero di canna), così tanto che alla fine forse il sapore è totalmente diverso dall’originale!
insomma, l’unica cosa di certo che vi so dire (come quando invento un dolce) è il nome:

CAKE&LOVE

non poteva che essere così.
voi tutti intanto, incrociate le dita.
stasera non deve piovere, inauguriamo casa nuova!
siete tutti invitati!!!!

20mila!

standard 9 ottobre 2012 9 responses

ventimila visualizzazioni!
VENTIMILA!
probabilmente i lettori reali saranno MOOOOOOOLTI meno, ma io li voglio baciare uno ad uno.
questo è solo un numero e, si sa, io con i numeri non sono molto brava.
e poi, in realtà, potrei avere anche un solo lettore (mia mamma) e penso sarei comunque soddisfatta. non sarò mai una scrittrice per professione, tantomeno una poetessa per vocazione, io racconto storie, racconto momenti, decisioni, ricordi.
nostalgia e futuro si intrecciano nelle mie dita e non fanno mai silenzio nella mia testa, ne scrivo a volte con fatica a volte con rabbia e furore.
ma questo blog, le mie parole T U T T E, siete voi.
voi e me, in un convulso momento di congratulazioni dopo l’esibizione.
grazie a tutti.
quando mi sentirò sola, in questa mia vita di single mediamente soddisfatta, penserò a voi.
vi vu bi.

Chioma di Berenice

standard 4 ottobre 2012 2 responses

ogni volta che pronuncio il mio nome (e vi assicuro che le volte sono veramente TANTE durante il giorno, con il lavoro che faccio) ringrazio i miei genitori di avermi chiamato così.
mi piace proprio tanto!
un nome così grande per una così tascabile ragazza!
ma…bando alle ciancie amici lettori, oggi è il mio onomastico. 
ebbene si. 
insieme a quel gran pezzo di santo che è San Francesco (uno dei pochi degni di nota nella chiesa, a mio modesto e ateo parere) c’è anche la vergine martire Santa Berenice! direi che una santa meno appropriata non poteva esserci con questo nome!

insomma, amici. stavo scrivendo perchè vorrei dedicarmi questi bellissimi versi, parte di un Inno di Callimaco intitolato proprio “Chioma di Berenice” (per chi non conoscesse la leggenda … qui)

Io che sono del ciel lucente raggio,
     Di Berenice fui la chioma bella;
     Di me si accorse quel famoso Saggio,

Che discerne del mondo ogni fiammella,
     E sa l’ora che fugge, e che si affaccia
     Alle porte del ciel ciascuna stella,

Sa qual velame al Sol cuopre la faccia,
     E come Amor soavemente atterra
     Diana in Latmo dall’eterea traccia.

Già vincitor della notturna guerra
     E dei premj d’Amor, le schiere avverse
     Volgeva ai danni dell’Assira terra

 

Il giovinetto re, quando converse
     Al ciel le braccia, e in supplichevol modo
     Me la mia donna ad ogni dio proferse.

ho voglia di poesia anche nella mia vita.
di versetti scritti che scandiscono le ore alle mie giornate,
di poesia forte, dolce, passionale e tenebrosa.
poesia pulita, che renda ogni stella un unico filo splendente.
una costellazione di diamanti indistruttibili.

assoli e frivolezze.

standard 2 ottobre 2012 4 responses

se volessi parlare per immagini oggi sceglierei questa.

volare. 
animo leggero e inerme, senza peso se non quello del cuore.

oggi a Londra c’era una brezza che faceva muovere “solo le foglie e le persone leggere”.
questo spunto, dato da un mio caro amico, mi ha fatto riflettere.
le zavorre che ci portiamo dentro sono tanto più mentali che fisiche.
bastasse fare diete, smaltire grassi per attaccarsi al tronco di un albero come una banderuola scossa dal vento.
manca il tempo, manca la sensibilità, manca tutto.
mi giro dall’altra parte per fare finta che sia lineare questo vuoto.
è così difficile essere in sintonia con qualcuno, con se stessi, con il tuo vicino di posto sull’autobus.
avete mai provato la solitudine?
il menefreghismo globale è inquietante, lo vedi solo quando sei sola.
la mia condizione, uguale a quella di tanti altri, è solo passeggera?
a volte ne dubito fortemente.
il mio perfezionismo mi porta sempre più lontano dall’essere sopportabile?
pare di si.
tutte le domande che mi rivolgo hanno un lato così pessimista che quasi rimango sconcertata.

devo fare come il latte scremato.
togliere tutto ciò che c’è in più e lasciare la parte magra.
ora vado, il latte bolle.

il viaggio delle anime.

standard 27 settembre 2012 1 response

il lungo viaggio delle anime
che si accampano in un tiepido luogo di luce e polvere
in contrasto con le loro ombre
una battaglia di ferite senza sosta
con i piedi scalzi
senza protezione
con i sogni che scivolano via come lacrime
con le lacrime che sembrano lame
gli occhi pieni di frammenti di vetro
ogni battito un dolore

si infrange il vuoto.

marmo bianco carezzano le mie mani.
il marmo della pelle che vorrei
soave
venature grigie, impuro candore
svelati mistero, alla soglia del mio viso contraffatto.
svelati senza pudore
l’attesa cela vana speranza 

stoffe arcaiche, intrecci di corda
collage di sorrisi e incontri
il viaggio delle anime approda 
l’orizzonte è limpido
il temporale non continua che nel ricordo, nel colore.

MOVING…

standard 26 settembre 2012 2 responses

mi vorrei spostare con la schiena carica di cose.
con calma.
viscida e soddisfatta del mio percorso.
sono una chiocciolina e passo da una foglia all’altra, cercando un nuovo mondo da esplorare, con le mie piccole antenne. 

vorrei voi, tutti.
che prendeste le mie cose, la mia casa intera, sulle vostre spalle, e la portaste giusto lì, dove mi sto per trasferire.
dai. dai per piacere!
scusate, sto solo traslocando, non sono improvvisamente impazzita. 
insomma…chi mi aiuta?
scarsa poeticità e infiniti desideri di passione. forte, vera, senza veli e vergogne.
  

sud.

standard 19 settembre 2012 1 response

tutto suona come un vecchio ritornello country.

la chitarra stonata, il suono diverso, distinto, di ogni corda.

languide, tristi parole, narrano destini avversi su un allegra melodia.

pale.
eliche.
giganti mulini a vento.
colline bruciate dal sole,
bruciate dal vento,
dalle fiamme di un estate ardente.
non rimane che la terra.
e nelle orecchie il rumore del sud.

 

millenovecentottantadue

standard 15 settembre 2012 8 responses
felpa. camicia bianca con colletto + trina sul bordo.
pantaloni blu, lunghi ma non abbastanza da coprire le calze di spugna. scarpe da ginnastica di improbabile provenienza.
odore di naftalina, di adolescenza, di sconosciuta vita, di innocenza. 
capelli lunghi, che sfiorano il fondo schiena, lisci come le orientali.
pensate.
come eravate voi a dieci, undici, dodici anni?
io ero drammaticamente trash.
ma non di quel trash anni ’80/90 quasi di moda, con i colori giusti e gli spunti azzeccati, bensì un TRASH nel senso di discarica, spazzatura, oblio.
però è ciò che mi fa sorridere ora. che mi fa pensare di essere nata “al momento giusto”.
pensate.
sarebbe veramente insignificante non poter ricordare con tale disgusto come si vestiva da piccoli. menomale non esisteva facebook e tutti i social network di adesso, altrimenti navigare diventerebbe un intrigato labirinto per schivare foto e tag poco desiderabili.
insomma dicevo. pensate ai trendy teen ager di oggi.
in posa, fashion victim, lampadati, firmati, pettinati, tirati sempre a lucido.
non ce li vedo, tra 10 o 20 anni, a guardare le proprie foto ridendo di vergogna. mi pare impossibile che molti di loro riescano a trovare innocenza, gioventù, spensieratezza, nei volti e nei sorrisi costruiti di bambine(i)/personaggio.
recuperiamo un po’ di sana genuinità.
recuperiamo noi stessi.
la spontaneità e l’amore di un sorriso regalato ad uno sconosciuto.
guardatevi allo specchio senza trucco, con le occhiaie e gli ultimi brufoli che ci fanno sentire ancora un po’ giovani.
senza pose e aspettative, senza inquadrature migliori.
fatevi una foto.
tra 10 anni guardatela, ci risentiamo.
sarebbe bello trovarsi ancora a sorridere, a riconoscere la differenza del tempo che passa, a vergognarsi per ciò che avevamo scelto di essere attraverso i nostri vestiti, ma non attraverso la nostra faccia.
nessuna maschera, nessun inganno.
non siate illusionisti.
tra 10 anni tutti potranno leggere i vostri segreti tra le rug…ops righe. 
buona notte.

ALIENS#3

standard 13 settembre 2012 Leave a response

giunti al confine, lineare limite di vita

rintocchi e passi suonano serrati ricordi,

nell’anima.

profondi, acuti sospiri.

abbandono i pensieri
abbandono il quotidiano.
cerco, senza ripetizioni,
l’accordo giusto, mai ascoltato.
(progetto ALIENS di Berenice & Maurizio)

il tessitore.

standard 11 settembre 2012 Leave a response
lo dico sempre, che è tutta una questione di prospettive.
di modi di vedere le cose, di scelte, di angolazioni giuste. 
giuste per chi?
per i propri occhi, non per quelli degli altri. per quanto altri ti stiano accanto nessuno mai avrà la stessa prospettiva.
e se con queste parole potessi, vorrei placare il dispiacere di chi mi sta a cuore.
quello che rimane da fare, quando si ferisce o si delude qualcuno, è solo lavorare.
mettersi davanti ad un telaio e tessere, filo per filo.
gli errori, gli intrecci, le mancanze ci possono stare ma non per tutti. ci sono delle persone per cui non vorrei mai creare dei nodi troppo intricati da non poter sciogliere.
nel mio groviglio di nodi, in cui probabilmente mi perdo più di quanto credo, spero di tirare fuori il filo lungo lungo che mi lega fortemente alle persone che amo e che mai vorrei far sentire trascurate, per niente al mondo.