Ho sognato di essere incinta.
Il risveglio era già traumatico, non era necessario che intervenisse un altro fattore a renderlo inverosimile.
Quando mai la vita fa quello che realmente decidiamo noi?
Giusto ieri sera archiviavo nella categoria “Sono una donna, non sono una cogliona” una situazione che mi stava (sta?) rendendo la vita simpaticamente instabile. Ovviamente trattasi di essere umano di sesso maschile.
Io archivio e lui ritorna dall’oltretomba.
E quindi mi sono domandata quanto la mia archiviazione fosse conseguente alla sparizione del morto-vivente in questione…non ho ancora una risposta, ma vi terrò aggiornati.
Tutto questo preambolo è solo per dirvi che anche io sto per scomparire negli inferi. Ma non temete, tornerò…e se qualcuno di voi dovesse passare da Milano me lo faccia sapere!
In questi giorni ho ampliato un po’ la mia rete di blog seguiti, è sempre bellissimo “navigare” tra le vostre parole, leggere i racconti, le ricette, gli sfoghi e le gioie.
Ho conosciuto Silvia, per fortuna è di Firenze e la potrò vedere spesso, dal vivo è una forza, come lo è nel suo vivissimo e partecipatissimo blog ?.
Ho dei piccoli progetti in cantiere, che presto vi farò sapere, sempre che il ritorno dagli inferi sarà clemente con la mia creatività, più di quanto lo sia il discendervi, mi sento così arida di parole e di emozioni che quasi mi sto vergognando a scrivere questo post.
Ma, come le bocche di persone poco fantasiose dicono spesso, “c’è di peggio nella vita”.
Ho provato anche a ripetermelo oggi, quando mi sono svegliata e ho trovato la sorpresina del nostro amico, meglio conosciuto come 47 morto che parla.
Me lo sono ridetto quando a lavoro si sono accavallate beghe su beghe, in contemporanea con il telefono impazzito, l’organizzazione della discesa agli inferi della sottoscritta.
Poi ho acceso la tv e ho visto la pubblicità di Real Time che invita a seguire il programma che parla delle ossessioni che portano a collezionare (per fare un esempio) quantità inverosimili di bambole di pezza, baciate sulla bocca successivamente al proprio coniuge. Ecco. Per una volta ho accettato il “c’è di peggio nella vita”.
Ripeto la domanda: la vita fa mai quello che decidiamo noi?
Forse è solo un girotondo di conseguenze, forse siamo solo noi stessi i primi responsabili delle tessere del domino che, pur con un loro ritmo, piano piano si toccano, si sfiorano, sussurrano a quella successiva ciò che dovrà accadere, nella strada verso la tessera seguente?
Mentre ci riflettete, guardate questo video. La canzone merita, ma anche solo le immagini sono geniali.
Mi mancherete amici!
Nei momenti bui e grigi dei prossimi giorni chiuderò gli occhi e penserò di essere lì, seduta sugli scalini del Lifeguard di Miami Beach, con i miei sogni ancora tra le mani e nessun bisogno di spingere la prima tessera del domino.
Marzo 2012 – South Beach, Miami, Florida (USA) Foto by Berry |
Ps: volevo ringraziare Francesca per l’assegnazione del premio Liebster Award, sono una frana totale per le riassegnazioni, non riesco a scegliere! Grazie comunque tante e…visitate il suo blog, ne vale la pena!