In superficie.
Sto in superficie, come spesso faccio, quando non riesco ad immergermi per vivere. Quando la quotidianità mi divora, quando mi sento troppo poco per essere me stessa. Quando la voce che ho dentro non riesce più a venire fuori e mi limito al minimo indispensabile per andare avanti. Quando mi relaziono con gli altri e mi accorgo di essere tremendamente limitata, bloccata, disinteressata e poco coinvolgente.
Ma dove sono finita? Mi sono persa nel sonno e nelle lenzuola del mio letto, che frequento con scarsi risultati? Dov’è quella persona brillante e socievole che ero un tempo? Forse chiedo troppo a me stessa, ora non ne ho le energie, il tempo, lo spazio. Forse dovrei solo, davvero, limitarmi alla velocità di sopravvivenza. Fare il necessario, stare a galla quanto basta per respirare. Ma è una nuova sfida per me, una sfida che non conosco, un movimento confinato tra sbarre che non amo avere, soprattutto nella mia testa.
Cosa posso fare, dunque. Lista. Fare una lista di priorità. Cosa è urgente, cosa è importante, cosa lo è più di altro. Stabilire un ordine, come faccio materialmente (e non) ogni giorno della mia vita. Come faccio nel lavoro. Al primo posto ci sono IO. Se non trovo tempo per me, non può esistere nient’altro. E si sa che l’egoismo è uno dei pilastri della mia vita.
Quindi il mio manuale di sopravvivenza prevede che per me e i miei figli ci sia, da qualche parte, la serenità. Così come per le persone che amo, tutte. La serenità è un filo d’oro che percorre le nostre vite, che quando ci batte il sole si illumina e rischiara anche le giornate più difficili. Tipo quelle che ti svegli alle 4.40 e poi non riesci più a dormire. La serenità è la certezza che dentro di noi c’è la pace. Che ci sentiamo amati e ci amiamo. La serenità è l’armonia dei sensi. Della vista che sfiora le curve di un meraviglioso quadro in un museo, dell’olfatto che affonda in un prato di fiori selvatici, del tatto che manipola i gommini di un gatto, del gusto che si riempie la bocca con una fetta di cocomero, dell’udito che si perde tra gli accordi della canzone preferita.
Che oggi, per me, è questa.
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin’ else you’re searchin’ for?
In all the good times I find myself
Longin’ for change
And in the bad times I fear myself
Aren’t you tired tryin’ to fill that void?
Or do you need more?
Ain’t it hard keeping it so hardcore?
In all the good times I find myself
Longing for change
And in the bad times I fear myself
I’ll never meet the ground
Crash through the surface, where they can’t hurt us
We’re far from the shallow now
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
We’re far from the shallow now
Whoah!
I’ll never meet the ground
Crash through the surface, where they can’t hurt us
We’re far from the shallow now
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
We’re far from the shallow now