Scrivo e cancello.
Scrivo e riscrivo.
Penso, scrivo e ripenso.
Cosa voglio dire proprio non lo so.
E’ che ieri sera ero ad una esposizione di oggetti di design auto-prodotti e pensavo a quello che io non ho mai realizzato. Non ho mai auto-prodotto quasi niente.
Una torta non vale. La pasta fatta in casa nemmeno.
Non ho mai realizzato fino in fondo una cosa per cui tanto ho combattuto: rendere lavoro la mia passione. Forse perché le mie passioni sono sempre state così tante che non sono mai stata capace a renderle concrete? Sempre più mi rendo conto che tutto sta diventando possibile, che si generano mestieri su mestieri, a volte un po’ fuffa (secondo me), che si creano opportunità. E io sono sempre più stordita ad ammirare chi ce la fa, a stare dietro a tutto, a correre nella stessa direzione di tutta questa baraonda.
Io, alla fine, non posso lamentarmi se decido consapevolmente di rimanere ferma.
Forse perderei la mia “poesia”.
Forse diventerei troppo 2.0.
E non ho mai creduto che certe cose si potessero veramente incontrare. Come quando si mette pace e guerra nella stessa frase. Non possono coesistere se non contrapposte.
La poesia si evolve ma non va nella stessa direzione della tecnologia, della comunicazione, dei social, dell’esposizione a tutti i costi.
E’ spesso una cosa privata, difficile da capire, ermetica e sfuggevole.
Quindi…il lavoro dei miei sogni non esiste. Unire la scrittura, la comunicazione, la poesia, l’arte, i musei, gli allestimenti, gli eventi, le esposizioni, la cultura, il marketing (e guadagnare anche qualcosa). Mi sono arresa.
Ma se questo è il prezzo da pagare per la mia vita di adesso va benissimo così.
In fondo, arrendermi, è stata una mia scelta.
Arrendersi però è piacevole.
Scivolare nella sensazione di appagamento data da quel mix di ingredienti che, dopo alcune peripezie fantasiose ed evitabili, ti sono arrivati tra le mani.
La zuccherosità di uno sguardo.
La rotondezza melliflua di un uovo.
Il vulcano di farina che mi abbraccia.
La semplicità di cottura, a fuoco lento di baci costanti.
E ora sospiro. In questo piccolo spazio vitale controllo l’orologio.
Non rimanere che aspettare le 18 per arrendermi, di nuovo.
Raymond Peynet – Lovers |
Tesoro! Un po’ ti capisco a volte capita anche a me, anzi ultimamente un po’ spesso, mille domande e mille analisi… credo he prima o poi troveremo le nostre risposte o forse capiremo che non siamo “action girls”! 😉
ma come…a te capita??? Te che sei andata a vivere in Australia??? Allora io sono proprio un caso difficile ^_^
Un bacione!!!
Guarda che la torta e la pasta fatta in casa valgono… eccome se valgono!!! Secondo te, lo strozzaprete non è un oggetto di altissimo design????? 😀
Piccolo folletto mio, se arrendersi è all’amore è stupendo… ma poi scusami le tue parole messe in sequenza così meravigliosamente, non sono un’autoproduzione degna di una esposizione?
Ti bascio forte forte
Ahahaha lo strozzaprete si, infatti non lo so fare!!! Grazie Patty…mi mancavano le tue parole dolcissime ♥ Un bacio fortissimo
Carissima, hai descritto meravigliosamente come sempre le tue sensazioni, i tuoi pensieri….che per tanti versi mi hanno ricordato le mie sensazioni, i miei pensieri…
Ma che bello arrendersi all’amore! L’immagine che hai scelto è di una tenerezza infinita 🙂
Buon fine settimana Berry!
Maris, che bello leggerti!!! Un abbraccio!!!
Non esiste bene più profondo e sensazione più bella… e tu come sempre ce l’hai narrata e raccontata alla perfezione… ti stringo amica mia e continua ad ascoltare il tuo cuore, scrivere quello che lui ti detta e innamorarti sempre di più di lui… lui conosce sempre la strada… tvb:*
Grazie Simo…sono felice tu sia passata da me!! Un bacio gigantesco!!!
Manco io non ho mai prodotto cose materiali particolari… anzi, nulla proprio. Mi piace vivere nell’immateriale, mi ci trovo a mio agio, e spesso contesto chi non capisce che le cose immateriali sono più concrete e forti di quelle materiali. Banalmente, pensa all’ammmmore 🙂
Concordo con Alli !
Ciao dolce Berry, amore mio <3
Alligatore e Mary…noi siamo degli immateriali che vivono in un mondo pieno di materia…ogni tanto mi fa spavento…e scrivo queste cose 🙂
Quando ti leggo, mi succede sempre di fare si con la testa. Perché comprendo sempre fino in fondo le tue parole, anche quando viviamo vite ed esperienze diverse.
Se è una scelta star fermi, può essere una dolce scelta… Semplicemente perché in quel momento ci appartiene di più rispetto alla corsa forsennata verso una direzione.
Poi per contro, anche scegliere di lanciarsi verso un obiettivo è doloroso, faticoso, costa sudore e lacrime amare. Il sto vivendo questo, adesso.
Eppure a volte si sceglie un rischio elevato per un bisogno di evoluzione. Per crescere. Per poter dire di averci provato. Anche fallito, magari. Ma provato.
Che poi, in fondo, forse non è mai un vero fallimento.
Come diceva Robbins, “scalare non serve a conquistare le montagne. Le montagne restano immobili, siamo noi che dopo un’avventura non siamo più gli stessi”.
Ma anche scegliere di non correre è una scelta. E come tale comporta una responsabilità. E ti porta in qualche altrove in ogni caso.
Ho stra parlato, ma sono certa che mi hai capita.
Ti abbraccio, in sosta.
:*
Ti capisco, ti stra capisco…è che chiedo sempre tanto a me stessa, pretendo, mi guardo allo specchio, faccio cose che forse la maggior parte delle persone non fa. Mi metto in dubbio. E poi questa “me” nascosta, che vive in una parte oscura, viene fuori e mi colpisce alle spalle, facendomi sentire a disagio con tutti i sacrifici che ho fatto per studiare e per capire cosa volevo diventare.
Tu sei una donna molto simile a me, stimo il tuo coraggio e la tua forza. Dai Michela, l’inizio di ogni cosa è difficile e sconosciuto, ma in quello c’è gran parte della forza necessaria per tutta la sua durata.
Un abbraccio fortissimo.
Io credo che ognuno di noi vivendo consapevolmente ogni giorno, crea qualcosa di unico ed irripetibile. Si insomma ognuno di noi auto produce qualcosa di straordinario, se non per tutti di sicuro per qualcuno.
Di certo tu in ogni tuo post dai la possibilità ad ognuno di noi di riflettere su diversi aspetti. Io non credo che questo sia poco.
Ti abbraccio
Alice
Grazie Alice…leggere tutti i vostri commenti mi fa sentire meno “scema” a pensare certe cose…un abbraccio a te!
Ti arrendi e sei contenta perchè hai tutto il resto, e ti rende felice! Ti voglio bene!
Dici che è per quello? Diciamo che è molto più facile accettare di arrendersi, in casi così, l’atterraggio è morbido 🙂
Anche io TVB!
Tesoro pensala così, se trasformassi la passione in un lavoro non sarebbe più una passione 🙂
Ci penso spesso…ma non si può sapere, magari sarebbe un lavoro appassionato ^_^
Io sempre più spesso penso che vorrei cambiare e rivoluzionare tutto della sfera professionale… fare qualcosa che mi sappia accendere di nuovo e dia ascolto alle nuove passioni… perchè è vero che alcune passioni non passano mai, ma è altrettanto vero che altre nascono e coinvolgono al punto da voler spostare l’asse della vita su queste… sono sogni, quello che vorrei fare davvero non accadrà – un bistrot, una sala da tè, spazio per mostre di foto, libri, dolcetti – però mi cullo lo stesso nel pensiero…
Non so se sia arrendersi o essere realisti… l’amore che hai e che provi però è reale, come le cose bellissime e importantissime che vivrai/vivrete in futuro… un futuro che ora appare lontano ma sai che invece è più vicino di quel che credi? 🙂
Se piove che ci importa, il cuore è ben protetto…
mmmm quanto mi piace quella frase “la semplicità di cottura, a fuoco lento di baci costanti”, mi fa socchiudere gl’occhi e coccolarmi nell’amore….
sei meravigliosa anch’io sono un turbine di idee, di progetti, di mille cose da fare e da rifare, ma a volte è bello e sempre sorprendersi arrendersi all’amore che in un abbraccio racchiude TUTTO! e io…ti abbraccio stellina!!! ci sarai il 3 a Firenze ad abbracciacce con Silvia Monica Silvia e me?!?!?!?
ti meriteresti una vita come la nostra allora.. fatta di passione, lavoro e infinito amore.. noi te ne mandiamo un pò… tu acchiappalo è!
Mi lascio abbracciare dalle tue parole che, come sempre, mi avvolgono completamente.. Arrendersi per me è qualcosa di positivo perché quando ci si arrende arrivano solo cose belle… secondo i nostri tempi… si, perché non ci pensiamo più ed è proprio quando si distoglie il pensiero che arrivano le cose belle.. quelle che io ti auguro con tutto il mio cuore. Si combatte anche alimentando giorno per giorno la passione che abbiamo dentro, il resto arriverà.. Ti voglio bene, Berryna <3
siamo sempre e comunque in sintonia io e te, parliamo di correre, di arruffarsi, di sgomitare fra la folla e arriviamo alla stessa conclusione: la resa totale alla lentezza, alla bellezza, al pensare.
sarà che mi sembra di essere in una centrifuga che anche realizzare una bella pasta fatta in casa mi sembra un buon lavoro, in fondo, tesora tutta mia mia, esiste un lavoro migliore che poterci coccolare con le cose che ci piacciono?
tu continua a scrivere ragazza, non smettere mai di sognare, non smettere mai di credere che domani sarà un giorno migliore. E LO SARA’ ALLA GRANDE!
ti voglio sempre più bene berenicesperanzidelmiocuore!
Sandra
Arrendersi è d’obbligo, e le passioni non hanno mai generato guadagni. L’artista lo scrittore è “quasi” sempre stato anche impiegato di banca o medico per permettersi di continuare a scrivere o dipingere, aspettando anche lui le 18. Chi ce la fa come dici tu abbandona inevitabilmente parte della poesia che sta dietro a una passione per far scendere il sogno dentro un budget, un piano industriale, un progetto 2.0. Anche io aspetto le 18, e credo tanti di noi. Ma adesso un bel progetto concreto lo hai davvero. Ti abbraccio stretta mirtillina.