“un’attesa pari ad un’agonia…”

standard 12 aprile 2012 2 responses

chiudo gli occhi.
sono lì, cammino, anzi non cammino ma volo.
sospendo i miei passi nel vuoto, tutto quello di cui ho bisogno è lì, con me. 
tra le mie mani altre dita conosciute, senza bisogno di lacrime o sospiri, se non per pensare a ciò che ti separa dalla perfezione.
invece la perfezione esiste solamente nei momenti di terrore e solitudine.
ci sono certe giornate che ricordo con una vivida chiarezza, fanno male allo stesso modo in cui hanno fatto bene.
questo è il percorso che devo fare, che ho scelto.
la calibrazione di tutte le scelte, l’amore per ogni singolo istante, ogni carezza data, ogni bacio avuto.
sono qui a fare ancora la conta dei danni, non so per quanto ancora ne avrò.
persiste.
questo indissolubile bisogno di noi.
chiudo gli occhi.
vedo successi tanto attesi, vedo occhi felici. conosco la soddisfazione che adesso non posso più vivere e condividere. io non ci sono più.
non conto più niente.

si raccontano tante cose agli altri che dovremmo raccontare alla nostra anima, come una novella a lieto fine che ci permette di vedere il buono che c’è in noi. 
adoro insegnare, usare la mia esperienza per rendere più calde le serate delle persone che amo. adoro creare con le parole un mondo incantevole di una vita che non mi corrisponde affatto. è la vita che bramo, è la vita che avevo, è la vita che rincorro, da mesi.
tutto ciò che vedo è il ritorno alle origini.
ritorno sui miei passi, mi vedo nascere.
il mio cuore batte, nel petto fragile.
gli occhi, camaleontici e trasparenti, cercano un’ombra familiare.
le prime luci, i primi rumori.
riempie la stanza la mia piccola presenza.
mi strappo questi vestiti di dosso, cercando un’anima neonata dispersa.
chi sono io?
cosa posso fare per me?
vivere, sorridere, parlare, consolare e curare il mio cuore. 
anche molto di più.


sono qui che scavo insomma.
cerco le fondamenta, le basi, qualcosa di solido.
qui tutto traballa, si muove.
mi perseguita.
mi manca.
mi manca come fosse ieri.
mi manca come fosse ora.


il cuore batte nel gelido petto, prima che tutto si spenga.
ferraglia in sottofondo scandisce l’arrivo di un treno.
si confonde la vista, si divide la volontà.
desiderio
completezza
amore
niente più mi appartiene
il cuore si spegne
continua il dolore.

Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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2 responses

  • Anonymous

    Ho capito che qui se non commento io non lo fa nessuno…non che bisogna commentare per forza..a volte un silenzio vale più di mille parole, di solito le opere d’arte si commentano contemplandole..ebbene non è una mancanza di rispetto verso la tua ultima opera, ma solo un modo per cercare di starti minimamente vicina, anche se forse non servirà a molto…
    Buonagiornata!!!

  • grazie ancora per le tue parole!

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