vizio.

standard 18 aprile 2010 3 responses

il sole batte sui tetti di fronte a casa mia.
è una domenica splendente di luce.
il mio cuore è ferito, come spesso accade, perchè mi preservo da tutto ma mai abbastanza.
vorrei ascoltare una musica così forte che mi illuda di non sentire per un attimo la delusione, che mi nasconda le voci che sussurrano, sempre più forte, nelle mie orecchie. sono parole di stanchezza, di logoramento.
mi chiedo il perchè ma non ho mai una risposta convincente. non ce l’ha mai nessuno. non sono mai abbastanza le cose che posso dire per giustificare questo vizio. come chi fuma e sa che gli fa male. non ho vizi di nessun tipo ed è forse per questo che non riesco ad uscire da questo. questa scatola è chiusa e nessuno mi apre e mi porta via, io da sola non ce la faccio a liberarmi, continuo a dimenarmi ma non è abbastanza. questa stanchezza non raggiunge mai l’insufficienza, rimane sempre in equilibrio, e mi tormenta. ciò che fa sopravvivere tutto questo è la paura.
la paura muove il mondo, fa fare le cose sbagliate, acceca gli occhi e fa essere egoisti.
io ho paura di perdere un pò di me, perdendo tutto questo, un “tutto questo” di cui non posso mai parlare, perchè non si può spiegare, perchè non si può, perchè nemmeno io lo capisco e lo so gestire. e questo egoismo ci cancella ogni giorno di più, lo strascico dei nostri rancori è pesante e prima o poi chiederà il conto.
non voglio sapere come sarà il mio futuro, non ho la presunzione di prevedere niente.
so come è stato il mio ieri, dove la sofferenza è sempre passata in secondo piano di fronte ad un sorriso.
so come è il mio oggi. il questo giorno di sole. è un oggi in cui le lacrime sono aratri che solcano il mio viso, è un oggi in cui mi sento umiliata, delusa, debole, invisibile.
è un oggi in cui so che cederò al mio ieri e forse è anche questo che mi fa stare così. la mia arrendevolezza di fronte alla paura, la mia percezione delle emozioni, sempre troppo esagerata. non ho bisogno di questo, non mi merito questo.
non so perchè, allora, in questo oggi di sole, ne sono ancora così dipendente.

Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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