Lo ammetto, Vostro Onore. Sono colpevole.
Colpevole di scrivere ciò che mi passa per la testa.
Non mi chieda perchè, non mi chieda che significato ha.
Amo il surrealismo, non può che essere così.
Colpevole di vestire, nelle mie notti più buie, un mantello, dietro al quale celo il mio volto candido e sorridente, una maschera credibile ormai.
Voi, poveri illusi. Mi guardate negli occhi come se fossi un dolce angelo, dalle lentiggini appena accennate, con la poesia che scorre nelle vene.
Invece fingo.
Ebbene, sono bugiarda.
Mento.
Sono cattiva.
Manipolo le parole nascondendo ciò che veramente vorrei dire, in nome di scandali che non possono nascere, non possono. Non siete ancora pronti, voi, popolo di lettori ingenui e buonisti, così attenti a non passare mai oltre al confine della convenienza. Vi trastullate in questo limbo virtuale, qui tutto è lecito, anche la bugia nascosta, nessuno mai ne prenderà atto, nessuno vedrà i vosti occhi maligni.
Il cammino che ho scelto è quello di un percorso selettivo.
Non ci entrate tutti in questo percorso.
Non mi state tutti simpatici.
Non vi considero tutti interessanti, belli, coinvolgenti, strepitosi e amici.
Anzi.
Siete banali, noiosi.
Mi piacerebbe umiliarvi, usare le mie parole come un’arma contundente e distruggere il vostro dilagante ed inutile buonismo.
Sarebbe ciò che vi meritate. Una sana sfezata di cattiveria.
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La Signora Ammazzatutti |
Me la rido. MELA-RIDO.
Immagino le vostre facce con la bocca aperta che leggono questo post aspettando il colpo di scena.
Ebbene, stavo scherzando.
Forse.
Voi avete un lato cattivo? Vi mordete mai la lingua per non dire cose sconvenienti? Credete nella sincerità? Io mi sono accorta a mie spese che il mondo, molto spesso, vive sotto un interessante strato di sonnolenza pacata dove nasconde tutto il bisogno di apparenza che può avere.
L’apparenza ti salva.
Non ti chiede di essere come sei realmente, ti chiede solo di essere così come vorrebbero tutti che tu fossi. Io sono una di quelle che ti prende a schiaffi con la sincerità, a volte anche aggressiva, tagliente quasi. Una di quelle che dentro la propria spontaneità ci mette anche un pizzico di ingenuità, quella vera, di chi parla senza veli, senza dietrologie e secondi fini. Ecco perchè sono sempre andata più daccordo con i ragazzi. Perchè non sono maligni.
E ora mi trovo a lavorare con le parole. Al telefono, via mail (su un blog…ah, ma quello non è un lavoro 🙂 ), durante le riunioni. A mostrare la mia faccia sorridente mentre dentro ho un vulcano in eruzione, a scrivere cose con paroline dolci e di convenienza mentre nei miei occhi c’è il fuoco, a rispondere al telefono con una grazia quasi inquietante mentre la mia faccia parla la lingua del diavolo, come i dischi dei Beatles al contrario.
A volte quando mi guardo allo specchio mi stranisco di come riesco a farcela, a mentire (che poi non è proprio mentire…è più una sorta di finzione…di convenienza, di attitudine alla vita sociale).
Perchè non è nella mia pelle quello di agire per ottenere.
Perchè, soprattutto, non è nei miei occhi.
Sono limpidi.
Voi non li vedete, potete non credermi.
A volte vorrei essere cattiva, si.
Ebbene, non ci riesco.
Sono una buona.