“Io sono qui… ti aspetto qui
Oltre il buio mi vedrai
Saprò difenderti.. proteggerti
e non stancarmi mai
Acqua nel deserto.. ti troverò
Dormi e si vedrà
Ti sentirai accarezzar”
inizio con le parole della canzone con cui ho finito qualche giorno fa.
rimane quello che penso in questo momento.
nessuno può capire il mio dolore, forse nemmeno io.
tutto è sfocato e l’unico desiderio è dormire, sparire, svanire, svegliarsi dall’incubo e vedere che chi ti dorme accanto è la persona che ami.
la persona che senti soffrire, che ti lascia, che dice che non ti ama più, che non vuole stare con te e con nessun altro, che vuole stare da solo e imparare qualcosa da questa crisi, da questo buio, da questo momento.
come abbiamo potuto permettere che accadesse questo?
come ci siamo ridotti così?
corrispondono forse felicità e tristezza?
il gioco contorto di equilibri che ci tiene in piedi è supportato dalla stessa quantità di sorrisi e lacrime?
questo è quello che dobbiamo pagare per aver provato gioia, amore, serenità, pace, quiete, amore amore amore e ancora amore?
è questo ciò che ci spetta? un continuo sbattersi in faccia che niente è duraturo, che tutto finisce? non è abbastanza il dolore della morte, lo strazio delle malattie, la costrizione della lontananza?
se penso al meraviglioso anno che ho vissuto e a ciò che mi aspetta adesso, se penso al nostro amore distrutto senza nemmeno sapere come, quando…perchè siamo arrivati a questo? perchè ci mettiamo nelle condizioni di subire questo?
Lasciamo gli altri liberi di “passeggiare” sopra le nostre anime, ogni minuto e ogni passo che fanno l’erba si abbassa e non rimane niente. come i barbari, rimaneva il sangue dove passavano loro, la polvere, la distruzione.
tutti dicono che passerà. certo che passerà. ma io non volevo arrivare a separarmi da lui, non volevo questo!
se bastasse la volontà a non far accadere le cose, se bastasse anche un solo piccolo pensiero quotidiano a non far spegnere i fuochi che ardono, quanto vorrei che fosse così. il mio sentimento, l’amore che provo dentro, la sofferenza che non so per quanto sarà qui a farmi compagnia (….), i ricordi, maledettissimi o benedettissimi ricordi.
tutto vedo attraverso un velo, sottile velo di solitudine.
sono certa che ci sarà un momento in cui tutto questo finirà, in cui saremo di nuovo a sorridere, ognuno sulla propria strada.
mi auguro di essere libera, sempre.
mi auguro di non incatenarmi dentro questo vuoto che sento.
mi auguro che lui possa essere felice, anche della scelta che ha fatto.
e se fosse la scelta sbagliata sarà il tempo a dircelo.
se fosse una direzione inversa e opposta quella da prendere, sarà il cuore a guidarci.
nella busta che gli ho dato ieri c’era tutto. anche le mie lacrime, cadute sui suoi vestiti mentre li riponevo uno ad uno lì dentro.
c’era la nostra vita, la quotidianità, le cose belle, le parole, i respiri, gli sguardi.
nella nostra relazione non era mai entrata la tristezza, la sofferenza. mai.
c’era entrata la neve,
gli esami,
i bisogni,
i sorrisi,
i venerdì 17,
c’era entrato l’amore.
il vero amore.
quello che è importante.
ora non era più sufficiente.
non era ciò che voleva.
vorrei tanto svegliarmi da questo incubo.
spegnere la sveglia, girarmi, vederlo.
dargli un bacio.
buon giorno, amore mio.
(la sveglia non suona…)