a gran voce

standard 25 agosto 2011 1 response

a gran voce un nuovo post. al più presto vorrei riuscire a raccontare in qualche parolina la bella-mini-vacanzina fatta tra Bilbao-San Sebastian-Santander, senza nemmeno il contributo della carta di credito!!!!!

a presto. a quando ho tempo. a mai, dunque.

che tristezza.

standard 20 luglio 2011 1 response

sto sempre qui a lamentarmi e parlarmi delle mie paturnie/magagne/paranoie/rotturedicazzo.
basta!
ho deciso.
ogni tanto parlerò anche delle cose belle e feliciane che mi vengono in mente!

kiss.

what is love?

standard 1 luglio 2011 Leave a response

gira e rigira, si torna sempre lì.
come delle zanzare, che di questi tempi ci danno il tormento, che ronzano intorno alla nostra testa e rendono i pensieri degli scatti killer per ucciderle.
in questi giorni mia mamma mi ha detto una cosa saggia, molto saggia.
“Crearsi le aspettative non ci permette di vivere la quotidianità”.
ci penso in continuazione a questa cosa, sto cercando di metabolizzarla.
per certi versi non ho aspettative, vivo alla giornata e respiro, cercando di cogliere le sfumature della bellezza del quotidiano.
ma le aspettative non sono quelle che ci alimentano le speranze? che ci lasciano quel sapore speziato in bocca, che creano una scia di profumo da seguire, come fossero delle bricioline per un uccellino caduto dal nido.
vivo la mia storia.
vivo la mia vita.
vivo degli sguardi che cerco di spostare sempre un pò più in là.
ricerco motivazioni e stimoli, sempre.
non ci sarà mai nessuna domanda senza risposta capace di fermare le mie voglie.

…caramelle, non ne voglio più.

standard 31 maggio 2011 1 response

niente zuccherini per addolcire il mio amaro.
non voglio consolazioni ne’ chiacchere.
io sola con la mia colpa, traccio linee di confine che mi rendono irraggiungibile.

i miei limiti diventano dei mondi imperscrutabili, il silenzio che buca le mie orecchie sveglia tutto il vicinato, le mosse strane del mio equilibrio mi scaraventano in terra. sempre sempre sempre.
perchè voglio scappare, perchè voglio andarmene, perchè devo sempre trovare un difetto.
e l’unica colpa di tutto è la mia.

un macigno che mi schiaccia in mezzo al cuore,
un’onda che mi trasporta e non mi lascia il tempo di ragionare, di razionalizzare, di rendere un pensiero tangibile per essere osservato, analizzato e riposto in un frammento di vita capace di assorbirlo.
ma dove sto andando, dove?
che senso ha tutto questo?
amare amare amare.
perchè significa tutto questo dolore? perchè significa accettare compromessi di cui non voglio nemmeno sentir parlare?
mi sento ridicola e impotente, mi sento al buio, che sbatto da una parete ad un’altra di un corridoio accogliente e luminoso, non so vedere, non oso vedere.

indubbiamente. indubbiamente devo farmi curare.

in salita

standard 20 maggio 2011 2 responses

cerco una strada corretta per dire le parole corrette, uso un metro, uso pochi centimetri per rimanere stabile, senza fare orli troppo lunghi.
maniche, pantaloni, girovita.
è sempre questioni di giuste misure.
quello che io riesco a dare, a fare, a osservare, a prendere, senza disturbare nessuno.
ma la soggettività delle cose, la sensibilità degli altri, non assomiglia quasi mai alla tua.

ora faccio fatica.
tanta fatica.
dopo averne fatta altra, in passato.
sono pronta, per tutto questo?

non ci sono ancore.

standard 14 aprile 2011 Leave a response

per fortuna che mi hanno dato le parole
questa testa per pensarle
queste mani per scriverle
per fortuna che posso dire ciò che voglio
trovare una forma e un modo che sia soltanto mio
dare un senso e un significato incomprensibile per tutti
e cercarlo per me
nel profondo del mio cuore.

non penso di essere invincibile
non penso di avere una corteccia inattaccabile
essere padrona di me stessa
conoscermi a fondo
è sempre stata la mia forza
ma ogni volta nuove oscure mani vengono a prendermi e mi distruggono
in qualche modo mi distruggono

queste oscure mani capiscono quando io imparo
e agiscono sulla mia incoscienza
su quando non posso fare niente di più che
arrivare dopo
arrivare tardi
essere l’ultima in classifica su una gara
che si corre su di me

questo freddo della mia pelle
su questo caldo mondo
reagisce come una forza contraria, contraria sempre a qualcosa
sempre pronta a decifrare i segnali
sempre pronta a capire il senso di tutto
anche quando questo senso mi sfugge totalmente
e solo su di me posso contare
e la solitudine è tangibile e chiara

e non ci sono ancore

leave me.

standard 14 aprile 2011 Leave a response

che cosa è possibile fare se nemmeno siamo capaci di controllare noi stessi?
cosa si può architettare per rendere un pò più prevedibile la nostra vita?
non voglio la noia, vorrei essere sicura di me stessa, vorrei essere come …

vorrei essere che ora lasciatemi perdere.

poche parole…

standard 31 marzo 2011 1 response

vorrei scardinare quelle regole che permettono a chiunque di poter gestire il mio sorriso.
vorrei scardinare tutte le regole possibili dalla mente di chi vive pensando di avere degli schemi da seguire.
vorrei far chiudere gli occhi a chi oggi, con questo bel sole, cammina calpestando le margherite nate nel frattempo.
non sono triste, non sono stanca, non sono niente.
vorrei solo che …
non lo so che vorrei, forse troppo.
ma il troppo non esiste.