Day Nine.

standard 28 gennaio 2013 32 responses

Mi sono sdraiata nella vasca e improvvisamente tutto il peso di questi giorni si è depositato sulle gambe, fino all’ultimo centimetro dei miei piedi.
Ho chiuso gli occhi come se ci fosse un cielo stellato, immaginando di guardare indietro. Quello che vedo è terra bruciata, non è più importante. Quello che conta è oggi, ora, questo attimo. Questi piedi che sentono il limite dell’acqua lambire la pelle.
Questi occhi che vedono le stelle in qualsiasi anonimo cielo.

Al mio risveglio mi attende Firenze, finalmente.
Sono in debito con voi per la dolcezza e la costanza con cui ci siete stati.
B.

Day Eight.

standard 26 gennaio 2013 10 responses

Lei è Baguette, la mia micina. Mi manca tanto! Questa foto fa parte di un reportage simile a quello che sto facendo per voi, il mio coinquilino (nonché padre di Baguy) mi manda una foto al giorno della piccola di casa…mi manca tanto! Dite che mi riconoscerà? O forse avrà solo fatto danni irreparabili in camera mia?
Di certo mi farà pagare l’assenza…
Amici miei! Vi abbraccio e vi saluto…a domani!
Sempre vostra e addormentata Berry.

Day Seven.

standard 25 gennaio 2013 5 responses

Corso Sempione.
Un aperitivo e un po’ di aria fresca sulla faccia.
La stanchezza comincia a segnare il viso, formando delle occhiaie ancora più scure.
Ho sonno.
Vi lascio con poca energia e tanta voglia di “abbracciarvi” di nuovo!
Dormite bene, vostra B.

Day Six.

standard 24 gennaio 2013 12 responses

Oggi avevo tanta voglia di scrivere.
Ma poi scrivere cosa non saprei.
Sono un po’ matta.
Le funzioni vitali sono buone, c’è ancora battito.
Quel battito flebile che mi permette di essere me stessa, attiva, stabile.
Quel battito flebile che giustifica l’assenza e annulla il senso di colpa.
Il senso di colpa dato dall’assenza, si. Perché io amo la presenza.
Forse è per questo che scrivo questo piccolo reportage. Perché ci sono certi mondi paralleli che risucchiano così intensamente che devi trovare il tuo punto di riferimento…e questo è il mio.
Scrivere, condividere, sperare.

Vi abbraccio.
Vostra Berry mangiatrice di biscottoni.

Day Five.

standard 23 gennaio 2013 11 responses

Il cameriere stasera mi ha chiesto come mai avessi gli occhi rossi.
Visto che non mi faccio le canne direi che sono stanchina! Ma va bene così, no panic!

Che mi raccontate amici?
Io vi mando uno degli scorci più belli della fiera di Rho, è una struttura che mi piace molto, fluida, calda, diversa, sinuosa.
Stasera ho parlato con tutte e tre le mie sorelle, mi mancavano tanto! Un piccolo scaldacuore in questa fredda serata piovosa.

(scusate per la formattazione ma caricare il post dal cellulare…è molto limitante!)

Day Four.

standard 22 gennaio 2013 9 responses
Ho provato a cercare tra i filtri di Instagram lo “smagrente” ma…non c’era.
Vi beccate quindi uno dei miei profili migliori, detto “profilo coscia snella”.
Si, lo ammetto. Nonostante i miei numerosi sacrifici, voluti e non voluti, i 7 chili persi lo scorso funesto anno sono (quasi) tutti tornati a casa, gli mancavo tanto!
Insomma qui stavo dolcemente carezzando (notare il guanto alla mano destra) un fantastico Angry Birds realizzato dalle Balloon Artists che lavorano con noi! In pratica lo stavo lucidando, con un prodotto specifico 🙂 Una delle poche attività in cui posso dilettarmi con i palloncini.
 
Non sono gradite battute sconcie sul fatto che stavo carezzando l’uccellino arrabbiato.
 
Amici, domani inizia la Fiera.
Il prossimo post lo scriverò direttamente dalla bara.
 
Vi ho voluto bene, sappiatelo.
 
(E i vostri commenti sono candidi sussurri per le mie orecchie, non smetterò mai di ringraziarvi!)
 
 

Day Three.

standard 21 gennaio 2013 15 responses

S come Sfinita
S come Silenzio
S come Sopravvivenza
S come Settimana.
Tra una settimana tornerò a casa!

Ps: quel cuoricino lo ha cucito mia mamma e me lo sono portato con me! S come Scema direi!
Avete visto la mia nuova crestina come è bella? ^_^

Day Two.

standard 20 gennaio 2013 15 responses
Che bellezza ricevere tutti i vostri commenti!
Grazie davvero, nelle pause di lavoro leggo le mail e sorrido. E’ bello sentire il vostro calore!
 
Non che io voglia dimostrare che non sono in vacanza, ma vorrei farvi vedere un po’ degli “inferi” di cui vi ho parlato dei giorni scorsi.
Questo è un piccolo scorcio dello stand che l’azienda per cui lavoro ha al Macef, sono quasi 400mq di meraviglia, meglio conosciuta al mondo come una delle sette meraviglie di Rho Fiera 🙂
Insomma…non invidiatemi, sono a lavorare!
Diciamo che il Day One era stato più sognante, questo è più concreto!
 
E poi. E poi ci sono delle cose che non riesco a spiegare che stasera mi fanno sentire proprio fuori posto. Forse gli inferi non sono un luogo adatto a me.
Mi manca casa stasera.
La casa fatta di serenità.
Quella dove se parli non hai bisogno di giustificarti.
Se fai un errore non devi essere mortificata da qualcuno.
Se lavori tanto e con passione non ti manca mai un sorriso.
La casa dove non esiste amarezza.
Buona notte.
Vostra B.
 

Day One.

standard 19 gennaio 2013 37 responses

È perché non vorrei mancarvi troppo.
È perché scendendo agli inferi almeno avrò questa meraviglia di piscina.
È perché ora sta nevicando di brutto che domani mattina magari (MAGARI!) sarò bloccata in hotel e dovrò obbligatoriamente fare un bel bagno rilassante.
Insomma questo è il mio Day One…chissà che non riesca a postare qualcosa tutti i giorni.
Fiocco di neve vi saluta!


Un bacio!
Vostra B.

  

Addio, addio.

standard 2 gennaio 2013 37 responses
Duemilatredici guarda che noi abbiamo un sacco di “cattive” intenzioni. Quindi…vedi di comportarti secondo le nostre aspettative, grazie. Si si, lo so, tutti dicono che non hanno aspettative, ma mentono.
Loro pensano di non averle, ma da qualche parte ci sono, per forza. 
Io, che notoriamente non sono capace a mentire nemmeno dietro allo schermo di un pc, non mento.
Ho un sacco di cose da realizzare, montagne da scalare, orizzonti da scrutare, albe e tramonti da dipingere.
Ergo…non fare il furbetto.
Intanto sei iniziato alla grande. Concerto (numero 17) dei Subsonica. Adorati.
Ma per lasciarmi alle spalle un anno così funesto ci vuole ben altro di un concerto e un raffreddore che mi fa consumare tutti i fazzolettini di questo mondo.
Ebbene. Immaginatevi una delle vostre cassette preferite. Le audiocassette. Quelle che se sbagliavi a premere qualche tasto nello stereo ti si ingarbugliava tutto il nastro e le dovevi rimettere a posto con le matite. E premete Rewind.

(Benoit Jammes – questo è un genio, guardate un po’ il suo profilo flickr)
Mi sono fatta una nuotatina nel mio gelido/affannoso/incasinato/triste/lacrimoso duemiladodici e, visto che ora che sono una scrittrice famosa (muhahahhahahahah), vorrei farvi ripercorrere un po’ le mie tappe. Ho democraticamente scelto i post che mi piacevano di più, spero vi vogliate fare un tuffetto con me. 
Gennaio. Ignara me ne stavo sul bordo dell’argine. Non sapevo che di lì a poco avrei visto il MIO cadavere passare. E quindi uscimmo a riveder le stelle si chiama il post.
Febbraio. Non sapevo scegliere. In entrambi trovate una sofferenza pura, totale, corrosiva e incisiva. Niente è sopravvissuto, una prateria stopposa senza vita. Martedì racconta dell’illusione data dallo shock. Tre Settimane è semplicemente il vero inizio della “passione”. Una Via Crucis in pratica.
Effettivamente non so perchè dovreste leggerli, questo preambolo non è affatto incoraggiante!
Marzo. Questo è stato il mese del mio primo viaggio oltreoceano, una super figata! Ho scritto tanto ma nessuno mi leggeva quindi… ve lo ripropongo, come i peperoni!
Aprile. Aprile è stato un mese incasinato, tanto lavoro e tanti pensieri. Sono andata dalla rabbia totale di Sfogo e libertà, alla più classica delle digressioni sulla mia personalità, degna di un Minestrone.  
Maggio. Uno dei mesi più belli, mezzo vissuto chiusa in casa post-operazione al simpatico fibroma che alloggiava nel mio utero. Avevo scelto tre post ma ve ne faccio leggere solo uno. E’ il post che evidenzia uno dei miei tanti contrasti. Come può una “poetessa” amare il calcio? Andatevi a leggere One Love
Giugno. Uhm, non me lo ricordo. Ricordo solo la mia prima volta in Puglia, il caldo torrido, le foto scattate a Bari vecchia. E l’amore per la mia città con Ode a Firenze.
Luglio. Il mese di Mirabilandia, sorrisi, spasso, chiacchiere. E continue riflessioni. Voglia di risorgere, di stabilire un punto di inizio per questa nuova Berry. Quindi vi potreste sorbire Sunrise e, perchè no, se siete proprio proprio coraggiosi anche E guardo il mondo da un oblò
Agosto. Olimpiadi e Londra, ecco cosa mi ricordo. Il mio amore per lo sport e il mio cuore spezzato alla notizia travolgente di Schwazer li trovate in EPO-logicamente parlando e la breve vacanza a Londra, due giorni dopo dalla fine dei Giochi. Il 16 agosto, uno dei giorni più belli della mia vita, L’isola che c’è.
Settembre. Il mese del trasloco. Degli week end saltati, del non riposo. Infatti parlo di Viaggi di anime, di polvere, di carovane.

Ottobre. Sempre più voglia di passato, di respirare aria vecchia, vintage, fuori moda. Un Autunno delll’anima forte e sempre più disilluso. 

Novembre. I miei 30 anni! Festeggiati in sordina, tanto aspettati, relativamente consapevole della mia vita. Il mese dell’alluvione nella mia amatissima Maremma, che tanto mi ha fatto soffrire. L’indifferenza distribuita come fosse sale nell’acqua della pasta. Un mese A lume di candela.

Dicembre. Infine è arrivato. Ho tirato le somme e ho vissuto, ho pianto di nuovo, ho scoperto che sono ancora troppo sensibile e carne viva, in certi punti. Dovreste secondo me leggere il mio ultimo post, perchè tra i bagordi delle feste secondo me ve lo siete perso. Viaggi (in)aspettati, con me e Bilbo, per servirvi.

E poi ecco. Avrei tanto voluto concludere qui, ma non posso. Vi lascio una sua foto, la foto del mio splendido micione. Principe, quasi siamese, dagli occhi di ghiaccio.
Gennaio 2011
Mi fu regalato 7 anni fa, per Natale, dai miei amici Angelo, Sara, Eliana, Francesco. Lo avevano già “battezzato” Vincent perchè anche se non aveva nemmeno un mese e mezzo era folle e un po’ artista, a suo modo. Ha vissuto con me a Firenze, fino a quando non ho capito che stare a casa dai miei gli era più congeniale. Amava acchiappare le lucertole, miagolare insistentemente e arrampicarsi fino alla mia finestra per entrare, ogni volta che tornavo a casa in Maremma. Se n’è andato così, senza sapere perchè. Vinc. Grandissimo bastardone della mamma. Le tue fusa mi faranno per sempre compagnia.
Duemiladodici, sei degno di andartene. 
Addio per sempre.