sinfonia n.1

standard 15 maggio 2010 3 responses

verde scosso dal vento
la pioggia come silenzioso lamento

cupa l’espressione del mondo
stretta, incastrata nel profondo

un fagotto il mio cuore
un cristallo abbandonato
nelle curve, nel sapore

sapore di terra, di lacrime,
sorsi bagnati d’amaro.

un nuovo colore, una nuova vita
un senso vorrei tra le mie dita
invece silenzio e affanno
tormento e inspiegabile sonno.

disillusa procedo
passi senza controllo
ogni goccia è un grido
ogni goccia è un allarme

voglio confessarmi
voglio trovare musica nelle mie parole
scandita come un armonia
voglio sentire luce
voglio provare amore.

standard 14 maggio 2010 1 response

la mia mente non ha mai concepito la cattiveria, la pochezza d’animo, le ingiustizie.

non voglio scrivere l’apologia dei miei genitori, non voglio tessere le loro lodi come se fossero degli esseri perfetti e non è nemmeno una gara a chi soffre di più o a chi ha avuto più difficoltà.
voglio solo scrivere una storia, una storia di cattiverie e malignità che va avanti da una vita, della quale non vorrei più sentir parlare, per la quale non vorrei più dispiacermi o vedere cadere una lacrima dagli occhi di chi amo.
questa storia comincia quando io non c’ero ancora, nei soprusi e nei meccanismi intrigati, di psicologie e invidia che ti acceca, nella gelosia di chi pensa che plasmare la mente di una persona senza farle vivere la propria vita, sia una cosa buona e giusta.
vivere con altre 3 sorelle non è certo una cosa facile ed io lo so bene. quando hai un carattere mansueto, dolce, adattabile a tutto e a tutti, gentile, sei facilmente preda di persone più grandi e dispotiche. purtroppo non riesco ad essere cattiva per capire come si possa odiare così tanto o dire certe cose di chi fa parte del tuo cuore, di chi è cresciuto con te e ha condiviso tutto, dal graffio sul ginocchio dopo che si è caduti dalla bicicletta, alle cicatrici del cuore, dallo sguardo sul paesaggio lontano alle carezze della mamma.
scrivo di questo con la certezza che ciò non accadrà mai tra di noi. perchè ho imparato cosa significa questa sofferenza “grazie” a persone così, che hanno provato a trascinare altre nel loro delirio di onnipotenza. di separare chi si ama, di creare dolore senza trarne nessun altro vantaggio che il veder soffrire gli altri.
impariamo ad amare, perchè non è mai abbastanza.
io mi impegno ad amare anche chi vorrebbe decidere per me un futuro diverso da quello che, per fortuna, ho.

altro giro altra corsa

standard 12 maggio 2010 3 responses
mangio una mela.
mangio una mela mentre sono a lavoro.
c’è una telecamera (illegale) che mi osserva, sempre, 8 ore su 8. compresi quei minuti in più di quando arrivo la mattina e la sera in chiusura.
mangio una mela per risvegliarmi da questo sonno che stamani mi sta veramente facendo sentire come se avessi la testa dentro un acquario con un pesce rosso che ci nuota dentro.
perchè a me non è mai piaciuto dormire. ma sarà la vecchiaia, sarà che mi sono laureata, sarà che le mie serate non sono più così tanto “frizzanti” come prima…
il sonno si impossessa di me. e penso a quando stavo alla casa dello studente e andavo a dormire tutte le sere alle 4 e mi svegliavo alle 8 (e non avevo certo queste occhiaie) per andare a studiare con gli altri nella sala studio.
ora i progetti mattutini sono altri.
niente da studiare (alèèèè)
non molta compagnia (sigh)
trovare argomenti mediamente interessanti da trattare con i clienti mentre la stampante decide di essere pronta per funzionare (sigh)
guardare fuori dalla finestra pensando al tempo che farà e quanta pioggia prenderò oggi (uhm)
mi sento come su una giostra, su un cavallo che porta la carrozza di Cenerentola.
qualcuno paga il gettone per farmi fare un altro giro? qualcuno mette un euro per la mia spensieratezza?
qualcuno vuol ritardare l’arrivo della mezzanotte? così il mio cavallo non tornerà ad essere un topolino e la carrozza non sarà una zucca di nuovo.

ed è subito sera

standard 10 maggio 2010 1 response

ti svegli, con questo cielo grigio. ed è già sera.

è già sera nel mio cuore privo di emozioni.
non so più cos’è un momento carico di attese.
non so più cos’è il batticuore, le mani sudate e i pensieri confusi.
provare a sentirsi incantati
provare a essere liberi
provare e provare ancora a non controllare.
come diceva Quasimodo:
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

areare il locale prima di soggiornarvi.

standard 9 maggio 2010 1 response
bisogno di aria nuova, di pulizie, di sorrisi e di odore di primavera.
i capelli negli occhi pungono come spilli, tu con la tua mano li scosti.
baci vecchi, vecchie carezze, mai seppellite voglie di noi.
non si può smettere di avere bisogno di questo.
mai.
il tuo sguardo sulla mia pelle conosciuta.
ogni neo, ogni imperfezione, ogni perfezione.
scorre la vita, entra una nuova aria.
è l’aria trasparente colorata dal sole, è la sensazione di un mondo che solo noi possiamo cambiare ma per comodo lo teniamo com’è.

mi baci e ogni sofferenza si dissolve.
mi baci e si trova la cura a tutti i mali.
mi baci e la mia vita trova le sue sicurezze.
il mio equilibrio, di nuovo, con il tuo.

la tua santa peccatrice.

“An end has a start”

standard 3 maggio 2010 4 responses

una canzone degli Editors si intitola proprio così. una fine ha un inizio.
questa frase può essere un pò il leitmotiv di questi miei giorni, delle ultime settimane.
la fine di una relazione malata e logorante.
la fine di una carriera universitaria brillante ma con una lunga discesa degli ultimi due anni.
a quale inizio mi porteranno questi due finali? ho bisogno di aria nuova, di respirare pulito, di passeggiare in mezzo al verde e sentirmi libera, senza prigioni o costrizioni guidate da altri e da me accettate.
in questi ultimi due anni, ma soprattutto in questi ultimi mesi, ho capito molte cose. sono cresciuta, ho messo in gioco tanto, anche cose che non avrei mai pensato di poter mettere a rischio, mi sono buttata in una situazione senza controllo e senza protezioni e sono qui ancora a pulirmi le ferite, a trovare un rimedio e una cura.
ma ho vissuto e non voglio mai privarmi di farlo.
quindi mi faccio un “in bocca al lupo” per domani e per questo nuovo inizio.
ringrazio tutte le persone che mi sono state accanto, che mi hanno incoraggiato, spinto, fatto scrivere una parola in più alla tesi. tutti sono stati fondamentali, tutti hanno contribuito, nel loro modo. grazie. siete scritti indelebilmente nel mio cuore e, anche se un giorno mi dovessi dimenticare di voi, lì dentro rimarrete sempre.

voto di sfiducia.

standard 26 aprile 2010 Leave a response

maligni, cattivi pensieri della sera.
disturberanno il mio sonno,
cancelleranno la mia pace.
non c’è fiducia nel mio sguardo
non c’è niente che possa farmi credere il contrario di ciò che penso.

that’s all folks

standard 22 aprile 2010 4 responses

stasera vi racconto una storia.
una storia cominciata sei anni fa.
che poi quasi due anni fa è cambiata.
una storia di due amici. che diventano amanti. che diventano complici.
una storia che non ha mai visto la notte, vissuta di giorno, vissuta con le porte chiuse, la bocca chiusa, il cuore chiuso.
una storia senza storia e senza futuro, di quelle che non hanno spazio e definizioni, senza obblighi e con mille parole non dette.
una storia di tormento e di logoramenti.
ma una storia piena d’amore. amore per se stessi, amore egoista, amore non costruito su “ti amo” ma sull’affetto, la stima e l’intimità.
una storia nostra, solo nostra, unica, inspiegabile.
un’amicizia con il valore aggiunto.
stasera vi racconto questa storia.
ve la racconto perchè è finita e vorrei anche io rendermene realmente conto.
pare totalmente surreale.
le mie lacrime non hanno più sapore, sono insipide e leggere. ogni cosa perde i limiti e la forma, tutto scompare.
una storia come questa non dovrebbe avere niente di scontato. invece tutto lo diventa.
le telefonate, i messaggi, uno sguardo. tutto pare ovvio, tutto pensi che ci sarà sempre.
una storia governata dalla paura, decisa dalla paura di finire chissà dove, uccisa dalla volontà di non rischiare. non rischiare a vivere, a provare emozioni, troppo troppo difficile rischiare.
una storia dove tutti e due abbiamo dato tanto, abbiamo vissuto e visto tanto, che mi ha fatto piangere, disperare. una storia per la quale abbiamo messo in gioco molto, senza rendercene conto. e ora non ce l’abbiamo più.
i rancori e la rabbia, gli occhi accecati dal sole dell’orgoglio, iniettati di sangue, di collera e di strascichi sempre troppo lunghi, pestati troppe volte.
una storia di carezze e di assenze, di presenze e di nessuna sorpresa.
indispensabile come l’aria, sapere di avere qualcosa di speciale da tenere solo per se.
qualcosa di indistruttibile.
ma che ti si sgretola tra le mani ancora prima di accorgertene. forse è per questo che amiamo la vita, per l’irripetibilità delle cose che accadono, per la loro sfuggevolezza e per quello che lasciano dopo, per la sensazione che rimane, tra i polpastrelli delle dita. un nastro che scorre, che assume le sue sfumature ma che comunque scorre. la nostra arrendevolezza lo fa scorrere più velocemente, la tenacia lo rallenta, ma lui comunque scorre.
questa irripetibilità è ciò che mi da la forza, ora, di sorridere. il pensiero che mai nessuno potrà rubarci ciò che abbiamo vissuto insieme, qualsiasi cosa sia.
una storia lunga molto tempo. che inizia con un bacio. che finisce con un abbraccio. stasera è finita così. domani non voglio sapere quello che sarà senza di lui. o con lui ma diversamente. non riesco a pensarci. allora guardo ad ora, che sono le 1.11 di notte, del 23 aprile 2010.
chiudo gli occhi. il mio cuore batte forte. le lacrime scendono senza sosta. la mia pelle è rossa e irritata. le mie mani corrono sulla tastiera per raccontare una storia che tutti conoscono. il domani senza di lui mi pare impossibile. a volte non si descrive tutto con una parola, perchè io non sono mai stata innamorata di lui. è che vivo tutto al massimo, mettendoci tutta me stessa, con l’entusiasmo di una bambina. ma l’amore è altro.
queste mie parole sono frutto di un sentimento che non si traduce in nessun modo. sono parole per ricordare di tutte le volte che abbiamo fatto l’amore,
di tutte le volte che ci siamo baciati. di tutte le volte che abbiamo litigato o sorriso insieme.
stasera vi ho raccontato una storia.
io e lui insieme, amici e complici. mi manca tantissimo, mi mancherà tantissimo.