C’ero io. Palazzo Vecchio e una poesia.

standard 14 marzo 2013 63 responses
Ci sarà un giorno in cui riuscirò anche a postare il video. Forse.
Intanto queste sono alcune foto e, credetemi, ho fatto uno sforzo sovrumano per sceglierle! Sono tutte Perfette… tutte di Maurizio Picci, il mio Fotografo del cuore, nonchè migliore amico, che forse di voi qualcuno già conosce per questo e soprattuto per il bellissimo progetto ALIENS.
Ma non mi voglio dilungare troppo…godetevi le foto e quel pomeriggio di una settimana fa che tanto mi ha fatto sognare, che mi ha fatto sentire un’emozione nuova, viva e vibrante, che mi ha fatto sudare le mani come una pivella al primo esame.
Le prime volte sono belle, si sa.

La mia poesia Perfetto
 
  

 

La poetessa Fiorenza Alderighi, una persona magica
La mia “sorellina” S. ?

Alcuni dei miei amici presenti ?
 
Maria Cristina Valore e Berenice Boncioli
in arte Cry & Berry
Leggere davanti ad un pubblico, piccolo ma importante, ciò che si scrive con anima e trasporto è davvero un’emozione forte. C’era la mia Firenze fuori, c’era la pioggia. Un febbraio controverso e denso, il libro di una grande amica, ricca di meraviglie da donare a tutti noi, c’ero io. Le mie sorelle, mio babbo e mia mamma. I miei amici. 
C’era la mia giacca blu elettrico e dei ranuncoli selvaggi. 
C’ero io, la mia poesia.
Se ci ripenso non mi sembra vero.

Le mie Prime Volte.

standard 1 marzo 2013 69 responses
Nel senso di “esordio”, ragazzi. 
Debutto in società.
Ballo dei debuttanti, quelle cose lì.
Solo che non sarò vestita a festa.
Saranno le mie poesie le protagoniste delle Prime Volte.

Stasera la Primissima Volta.
In grande stile, una mostra.
Un po’ di tempo fa, non troppo lontano, ho avuto la fortuna di conoscere LEI
Una delle persone più speciali che io abbia mai conosciuto. Insieme a lei ho conosciuto il di lei compagno, fidanzato, amore…e fotografo. Una sera, dopo una appagante cenetta nel piccolo rifugio dei piccioncini, Andrea mi ha parlato di una mostra che avrebbe voluto fare, di lì a poco. Insomma, dopo pochi istanti ci ero finita anche io dentro. E non smetterò mai di ringraziarlo per questo (anzi, forse non l’ho ancora ringraziato abbastanza!). 
Stasera, dunque, si inaugura INTERAZIONI.


10 foto.
10 brevi poesie.
10 INTERAZIONI tra il suo punto di vista e gioco di specchi e associazioni della mia mente.
10 piccoli momenti in cui viaggiare, senza per forza avere una meta che sia la stessa con gli occhi e con il cuore.

La seconda Prima Volta sarà a Firenze, giovedì 7 marzo, ore 16.30.

E anche in questo caso devo ringraziare un’amica, la infinitamente dolce Cristina che, con il suo romanzo Perfetto, mi ha dato la possibilità di presenziare alla presentazione del suo libro. 
La mia poesia dall’omonimo titolo verrà letta dalla sottoscritta in Palazzo Vecchio, Sala delle Miniature, alla data e ora di cui sopra. 
Sto già crepando di emozione.
Io, Berry, emigrata in città 11 anni (e poco più) fa, alla tenera età di 30 anni, dopo peripezie, diari scritti, metriquadri di carta consumati, litri di inchiostro prosciugati, faccio il mio piccolo debutto in società.
Tutto ciò ha del miracoloso.

Avrei ancora tanto da dire. 
Sulle Prime Volte, su queste belle persone che ho incontrato.
Ma stasera sono un po’ silenziosa. 
Sono cose che capitano raramente. Credetemi.
Devo approfittarne per far riposare il mio povero cervello, sempre alla ricerca di stimoli e frammenti.
Ora mi immergo in un minestrone caldo e aspetto che passi.
Il silenzio è una brutta malattia a lungo andare.

Vi aspetto. Grosseto o Firenze. Sarà bellissimo vedervi.

La persistenza, la neve, un bacio.

standard 6 febbraio 2013 47 responses
Quando ti bacio ho in mente poesie.
Quando riscopro la tua bocca, dopo giorni di attesa,
svanisce la sete che rende arido il mio sguardo.
Quando ti bacio ho in mente poesie.
Fioccano, scivolando sui miei occhi, come lievi e spumosi coriandoli.
Bianche poesie.
Luce e poesie.
Quando ti bacio ho in mente poesie.
Capriole, fiori che sbocciano.
Piccole foglie di tè che ritrovano la loro forma, nell’acqua calda del sollievo.

Ogni
millimetro
di 
epidermide
misura
la
voglia
di
te.

Quando ti bacio ho in mente poesie.
Scrivo come nastro adesivo
Mi incollo sulla tua pelle
Cera d’api e insistente presenza.
Quando ti bacio ho in mente un’unica parola, che ancora deve nascere.
Nuova come l’alba di domani
Eterea
Mai visitata
Accogliente.

E scrivo, scrivo e scriverei. Parole banali, quelle che non decido, non sceglo e non filtro. Le mie parole sono memorie senza tempo di quello che vorrei.
Sono la forma di ciò che avviene.
Sono una sindone di ricordi.
Lascio a voi la scelta.
Katsushika Hokusai – Vecchia tigre nella neve (1849)

Pensavo al film di Benigni. Digitando il titolo mi è apparsa anche questa bellissima opera di Hokusai, artista giapponese che amo molto, insieme a Hiroshige. Immaginavo la neve nei miei occhi. La poesia che invade tutto il film era perfetta per descrivere ciò che avevo in mente. Questa tigre che, delicata, attraversa la tormenta, ha totalmente soddisfatto la mia ricerca.

Lascio a voi la scelta. 

Di decidere quanto questo filo sul quale cammino rimanga teso. Io mi sento piena. Satura. In equilibrio. Tutti abbiamo percezioni diverse, distorte, prospettive annebbiate o inclinate. Lo sguardo sul mio domani, sul mio oggi prepotente, mi dice di proseguire. Di calpestare forte questa strada.
Lascio a voi il coraggio.
Il mio coraggio è sezionato, piccolo, acciaccato. E il Mago di Oz è nascosto, lontano, non mi aiuterà. 
Vi lascio la filosofia, la cultura, le acrobazie da circensi. 
Mi tengo stretta al cuore quella purezza che vedo, quando mi guardo nuda allo specchio. Con tutti quei disegni che ho addosso, estensioni indelebili del mio essere presente, sempre. 
Eterni segni di ciò che decido di essere.
E ora un piccolo/spazio/pubblicità:

Vorrei tanto farvi conoscere V, una dolce ragazza toscana che vive in Australia…il suo blog è favoloso…e bilingue!

La dolce Pollicina, blogger viaggiatrice, che ama lasciarci piccole molliche dei suoi viaggi e delle sue esperienze (e dei suoi addii lacrimosi…) con il suo blog PrecariaMENTEando mi ha dato un premio, uno di quelli che girano su blogger. Lei già sa quanto la ringrazio e anche della mia totale incapacità di scegliere altri blog per fare altrettanto. Posso però dirvi di passare da lei, è veramente brava! Qui di seguito rispondo alle domande che erano parte del premio!

Cosa ti piace di più dell’avere uno spazio virtuale (il blog, appunto)? 

Scrivere e arricchirmi, contemporaneamente. Io scrivo, senza sosta, voi commentate, senza sosta. E scrivete a vostra volta. Scambio, interazione, moltiplicazione, condivisione. Una macedonia di parole e di emozioni quotidiane. 

 

Cosa ti piace leggere negli altri blog? 

Ricette. Riflessioni. Vita. 

Se fossi un animale, saresti…

Indubbiamente un gatto. 

Libro/i preferito/i? 

Kafka sulla spiaggia, Murakami. D’amore e ombra, Allende. Il Signore degli Anelli, Tolkien. Sabato, McEwan. Persuasione, Austen. Posso continuare all’infinito? 

Tre cose che porteresti con te su un’isola deserta

Carta&Penna, la mia collana-amuleto di Tiffany con le iniziali delle mie sorelle, la protezione solare 🙂 

Ragione o sentimento? 

Sentimento, sempre comunque ovunque. 

Se avessi una macchina del tempo, andresti…

Nel periodo del Romanticismo, per tutto. Arte, letteratura, potenza degli sguardi, convenzioni, abiti. Tutto. 

Quella volta hai pianto perchè…

Quella quale? L’ultima? Era domenica scorsa, tornata da casa dei miei, presa da un’improvvisa malinconia. Ma erano solo due lacrime da pivellina, so’ fare di meglio! 

Cambieresti qualcosa di te (e, eventualmente, cosa?)

Ovviamente si! Binomio naso-gambe. E anche il fatto di essere così insistente mica mi piace così tanto… 

Vinci un biglietto open per una destinazione a tua scelta: dove vai?

Giappone! 
La persona/personaggio (del passato, contemporaneo, del futuro, reale o immaginario che sia) che vorresti incontrare per prenderci un thè e fare due chiacchiere. 
Oddio che domanda difficile. Non posso dirne uno solo! Random: Michelangelo Buonarroti, Jane Austen, Haruki Murakami, Madre Teresa, Nelson Mandela, Lorenzo il Magnifico, Marie Antoniette, Alessandro Del Piero, Sandro Pertini…etc etc
Scusate. Ma quando distribuivano “la sintesi” mia mamma era andata a prendere “la bellezza”. Non poteva tornarci il giorno dopo, c’era troppa fila. 🙂

PERFETTO.

standard 10 gennaio 2013 50 responses

Nasci da sospiri irrequieti 
percorri le mie vene cariche, 
sono io il tuo perfetto domani.

Trova una superficie che rimandi il tuo volto
Narciso dalla pelle di velluto,
perfetto il peso delle tue mani.

Intatto 
Stabile
Mai contraffatto
Perfetto e intenso, come fango chiaro.

Leviga quelle tracce,
costanti segni nel legno d’ebano del mio cuore.
Come intarsi si sono insinuati.
Troppo hanno inquinato.

Tu sai leggere ogni strano dialetto
che mi ostino a parlare.
Prima che io svanisca, vienimi a salvare.
Ti sussurro Perfetto e tu intona il mio nome.

Resto fermo e nascosto 

Nell’apnea di un fondale. 

Nella cuora del tempo 
Che continua a scadere 
Sulla pelle ammaccata 
Il mio regalo per te. 
Non vedo più nessun male che mi possa ferire 
Almeno per stanotte non c’è nessun dolore. 

Conversazioni parallele

standard 16 dicembre 2012 67 responses
Quelle domeniche mattina in cui, per quanto tu alzi il volume della musica, i tuoi pensieri parlano più forte.
E ancora più forte i rimpianti.
E ancora più forte le voglie. 
Quei cammini non corrisposti per i quali insisti, senza tregua. Per i quali trovi sempre tempo e pazienza, costante tortura di una speranza mal riposta.
Come quei giochi dei bambini. Il cubo non entra nella forma rotonda del cerchio. Troppi spigoli. Maledetto cubetto ma che ti sei messo in testa? Anche se diventi più piccolo e passi dentro il cerchio, con tutti quegli angoli, dove vuoi andare? Vuoi sperare che la geometria sia solo un’opinione, rendendo tutto molle e trasformabile come gli orologi di Dalì?
Vuoi vagare senza tempo né pensieri, in cerca di una forma nella quale non ci sia bisogno di entrare, ma solo di combaciare? 
Forse è l’ora di non nascondersi più dietro delle simpatiche metafore.
Raccontarsi con tratti decisi, farsi osservare dal vetro di una camera iperbarica.
Forse sono emersa con troppo anticipo, dalla mia immersione. Troppo veloce, senza cura né parametri di sicurezza. Avevo raggiunto una profondità nella quale non si conosce pressione. Gli abissi mi avevano avvolto e ho smesso di conoscere, chiedere, domandare a me stessa.
Il blu profondo mi aveva avviluppato le membra, tutto era fatto con oscura materia, le dita allungate in una spirale accarezzavano le confortanti pareti della sicura fine. Poi ad un certo punto qualcuno in superficie ha chiesto di te, ha tirato la corda, come suonasse il campanaccio di una stalla. 
Ci sei Berry? Ci sei?
Sali su, io ti aspetto.
Il tuo viso, i tuoi baci, il tuo corpo.
Facciamo il morto insieme, sul confine di questi abissi, insieme.
Insieme per mano, insieme.
Io non lo sapevo ma a chiamarmi era la mia stanca coscienza. Mi ero immersa lasciandola sola, a galla in una barchetta con la vernice scrostata e il nome cancellato. 
Lei si è ricordata di me. Di come sorrido quando sono felice. Di come brillano i miei occhi. Ha preso la corda, ma mi ha fregato. Zero pazienza. Ma d’altra parte cosa posso aspettarmi, è pur sempre la mia coscienza. Povera, sciocca, frettolosa coscienza. 
Adesso mi ritrovo nella camera iperbarica, senza fiato. Tutti mi guardate da fuori, lasciate la vostra impronta sul vetro, il calore del vostro corpo, io lo sento. Grazie. Ma devo recuperare, inutile chiedere o aspettare. Tutti i sorrisi che farò saranno solo un lieve ricordo del passato.
Tutte le carezze che farò saranno solo il poco che ho da dare. Centellinate come la rugiada d’estate. Inutile ma presente insomma.
Mentre la musica continua a perforare i miei timpani, con costanza e fiducia di vittoria, io mi impongo di smettere di scrivere. 
Perchè talvolta è un’esigenza così forte farlo che la camera iperbarica non trattiene le mie mani su questa tastiera. Per fortuna.
Vi lascio con questa canzone e dei ringraziamenti…

Vorrei ringraziare mia mamma per avermi trasmesso questo “dono” della scrittura. Anche se qualcuno ama ricordarmi che non so’ scrivere, il dono di cui io parlo è la PASSIONE. Poi vorrei ringraziare tante, tantissime, persone perchè, da quando c’è il concorso di Grazia.it, hanno iniziato a seguirmi o mi hanno seguito con ancora maggiore interesse. Avere un  blog è ciò che di meglio potrei sperare e avere voi come lettori e amici è uno stimolo e una compagnia infinita. Grazie infinite a tutti.
Poi non lo faccio quasi mai ma vorrei fare qualche nome.
Roby-Semino & Roby (AUGURI ?) siete uniche. Monica… tu sai che ti adoro. Bhà, folle amico sconosciuto! Silvia abbiamo un appuntamento da fissare… La mia dolce Helena (seguitela ragazzi… ha bisogno dei vostri commenti per convincersi che è un’adorabile lunatica persona). Elle & Ely i miei folletti, una romantica e l’altra preziosamente saggia. Mauri (mybestfriend) per te non ho bisogno di parole. (Mi rendo conto che ora che ho iniziato non vorrei smettere più e fare il nome di tutti…acc…!!!).
E tutti tutti tutti quanti. Tutti voi che commentate o che preferite non farlo, che scrivete del vostro passaggio, siete così importanti per me! 
Passate una stupenda domenica.
Dalla camera iperbarica è tutto. 
Vi voglio bene.
Adieu.

GRAZIA.IT: I WANT YOU!

standard 4 dicembre 2012 40 responses
Passo la giornata davanti al pc. Lavoro, piacere, contatti, amiche. Una coccoina dei giorni 2.0, una colla spalmata con il pennellino un po’, qua e là, dove piace a me.
Scrivania, sedia mediamente comoda, 22” wide che mi aiuta a gestire varie finestre.
Blogger.com, onnipresente finestra. 
Una finestra sul mondo, il mondo dei blog, quelli che scelgo di seguire. 
Una finestra sul mio mondo, quello che io decido di pitturare con le mie parole. Il mio mondo. 
Una finestra, uno specchio, sono davanti a voi ma sono anche dall’altra parte, insieme a voi, che mi guardo. Metto una mano oltre quello specchio e, incerta di quello che troverò, esploro.

Leggendo alcuni dei blog a me più cari ho scovato questa iniziativa di Grazia.it… ci ho pensato tutto il giorno, ci ho pensato anche la sera. E alla fine ho deciso, partecipo! 
Questo ciò che si richiede:
Conosci Grazia.it? Senti tuoi i valori del nostro IT manifesto? Raccontaci perché saresti un perfetto IT blogger perfetto in un post sul tuo blog.
Sei libero sia di scrivere un post motivazionale, dove parli a ruota libera di te e dei tuoi interessi e linki il canale di Grazia che segui di più, sia di andare più nello specifico, scegliendo un articolo o una sezione di Grazia.it che hai apprezzato particolarmente e riscriverne a modo tuo sul tuo blog.  
Dunque. Scrivere un post motivazionale. Dove IO parli a ruota libera di ME. 
Chi mi conosce penserà che per me non ci sia niente di più semplice, per una come me. 
Per una come me che parla, parla, parla.
E quando non parla scrive, scrive, scrive.
E quando non scrive pensa, pensa, pensa.
Ma non è così facile, cari lettori. 
In fondo dover convincere qualcuno che non ti conosce che sei meglio di altri è una questione abbastanza complessa.
Basta guardarsi intorno. Tutti gli altri blog già selezionati evidenziano una notevole capacità comunicativa – Moda/Stile/SoldiAPalate/TempoAPalate -.
In fondo io cado nel vortice di questo universo. Essere blogger da’, essere blogger toglie.
Ma. Ma io non scrivo di fashion, non scrivo di food, non scrivo di beauty ne’ di design o lifestyle
Il mio blog non è meglio o peggio, è solo diverso. 
Io scrivo Poesia. Amo scrivere. 
Scrivo nella mia mente, ogni momento della mia vita. Scrivo anche per lavoro.
Scrivo poesie, dettaglio minuziosamente ogni istante, lo rinchiudo nelle mie parole.
Il mio blog è il mezzo per esplorare quello che c’è dietro. Dietro ai sorrisi, all’apparenza, dietro allo specchio di cui parlavo all’inizio. Il retro di ogni medaglia, il buio dietro le quinte, la stoffa soffice, elaborata, con la quale ogni giorno ci abbigliamo per diventare ciò che siamo. 
Vorrei portare alla luce questo posto, un po’ magico, un po’ misterioso, gentile e strafottente, fatto di contrasti, contrapposizioni e ossimori. Un luogo dove non basta lasciare un’essenza, preziosa ma solo essenza, ma anche altre tracce intrise di vita, di voglia.
Insomma… Io sono questa! 
30 anni appena compiuti, single, una laurea specialistica in Management dei Musei + una triennale in Storia dell’Arte, quasi Fiorentina, ma solo per adozione (non per fede sportiva!!). Una vita passata a scrivere, chiacchierare, amare, cucinare dolci, carezzare gatti, attaccare/staccare poster e foto dai muri della mia stanza, coltivare piante grasse, leggere, correre, ascoltare musica. Una vita che vorrei passare a viaggiare, scrivere, sorridere.
Con uno sguardo indietro. Con la mano tesa, verso quel buio. 
Senza alcuna paura. 

Ps: CLICCA & VOTA(MI)!

ALIENS#6

standard 21 novembre 2012 13 responses

fitte, dritte e luminose, dardi infuocati.
vene attraversate dalla forza di un lampo,
uomo vitruviano, muscoli e tensioni,
fiamme libere, dannate, inferno del campo visivo.
mangiami ciclope, perchè ho peccato.
divorami, perchè lascio che ogni giorno sia spento.
questi lampi di luce rischiarino le ore di altri orizzonti.
puniscimi.
ho un’anima cupa.



(progetto ALIENS di Berenice&Maurizio)

arancione.

standard 14 novembre 2012 8 responses

il sottile orlo della veste da notte batte sul tallone, mentre scende le scale.

la fiamma della candela scalda un diametro inferiore al possibile, illumina i pensieri.
l’aria della cantina, chiusa, buia, sposta il nastro ma non la chiave.
legata, sul cuore, dondola.
una chiave con tutti i suoi segreti.
non apre che un solo meccanismo, la chiave.
il nastro è arancione, il fiocco sul collo la lega alla sua serva, dedita serva.

sedendosi sull’ultimo scalino, spiata dagli occhi della sua coscienza, posa la candela.
la chiave entra tra le pieghe della veste.
lei chiude gli occhi, ancora una notte insonne.
la chiave d’ottone si scalda e disegna le sue curve sulla sua pelle.
arancione è la veste, arancione come le sfumature dimenticate dell’autunno.
stringe le mani, spegne la candela il soffio dalla cantina.
questo è quello che la tiene in vita.
quella chiave, legata al suo collo.
baciata dalle sue labbra.
presente.
la ripetizione costante dell’amore.
la superstizione di un lucchetto chiuso, saldato da un’ossidazione inutile.
la mia candela non si spegne.
per quanto difficile io ci provo ogni giorno, a parlare d’amore. 
sarò noiosa, banale, insistente, corrosiva, non mi importa.
non devo stupire nessuno, non devo ingannare nessuno.
ho sempre vissuto a carte scoperte, sempre amato senza ancore, retoriche o insulsi giochi.
la verità mi rende libera, i miei occhi parlano, come libri scritti meglio di quanto io riesca a fare ogni giorno.
quello che mi commuove, la delicatezza, la sensibilità, scrivono ogni giorno il mio presente, insieme all’indifferenza che spopola.
non ho paura di questa vita, non voglio convincere questa platea di sguardi attenti che la mia via è quella corretta. inciampo, cado, mi rialzo.
in un 2012 ricco di avversità avrei voluto tante volte fare l’elenco di ciò che mi è accaduto ma non mi rimane che sorridere perchè sono ancora qui. 
perchè tutti questi lampioni la cui lampadina distrattamente si fulmina non disturbano il mio incedere.
perchè la solitudine che sento è solo una condanna per la mia voglia di amare.
vi osservo dalle sbarre della mia prigione.
ho tanto ancora da esplorare e scoprire nella mia cella.


ALIENS#5

standard 12 novembre 2012 16 responses

il gettone opaco e corroso cade, si chiude la comunicazione.
colpisce il fondo metallico di un mondo capovolto, senza fine alcuna.
le unghie stridono sul vetro
nessuna maniglia
nessuna speranza.
rettili, mani, ventose
percorrono pareti spoglie.
posso appendermi con te alla ragnatela, mio trasparente amico immaginario?
ogni piano riflesso, scardinato.
l’origine sta nella fine.
giocoliere di birilli, giocoliere di anime.
fai di me quello che vuoi.

(progetto ALIENS di Berenice&Maurizio)

a lume di candela

standard 11 novembre 2012 6 responses

sottile il velo del contrasto, il fumo tiepido riscalda l’aria.

organza e tulle, pomposo ornamento di anime ribelli.
sono inquieta, sono viva, sono un desiderio che non tace mai, 
inespressa tra le righe narro senza mettere mai un freno.
rinchiudo quei desideri in un carillon stonato
la convenienza del mio amore
rinasce il mio cuore, mal si placa
ma è solo finzione.
respiro, fiato sul mio collo,
emozione, traguardi, finalmente appassionata verità
corro, corro in un bosco di faggi.
che le foglie siano solo un tappeto di lacrime dimenticate, sotto i nostri piedi svelti.

quel pallore sul mio viso
quel flebile sussurro timido
questa arringa che mi lascia senza voce
che invoca solo un battito, un altro ancora, per sopravvivere.

mi travesto di insulsi stracci,
lascio che sia romantico questo addio
scrivo una nenia che culli il mio sonno, che sopisca i tormenti
lasciami vivere, o amore.
non so più nemmeno dove e quando ti troverò.