black out.

standard 6 agosto 2010 Leave a response

questa è una creatura poco spontanea, le cui virgole e frammenti escono a fatica.
le parole che vorrei scrivere mi osservano inespresse, orgogliose di non darmela vinta.
se chiudo gli occhi percorro tappe del futuro che ancora non hanno visto la luce e che forse mai la vedranno, se mi soffermo un attimo si disegna davanti a me lo spettro di ciò che non desidero.
continuo a sognare, sogno incendi, case allagate.
come al solito le contrapposizioni.
acqua
fuoco.
una cosa non esclude mai l’altra, non con me perlomeno.
rimando le decisioni, rimando le situazioni.
sogno ansie, fiato sul collo, concitamento e sudore, freddo/caldo, perdita.
sono diventata così brava a dissimulare che anche con me stessa riesco a mentire.
la luce è sempre spenta.
si sta così bene nell’inconsapevolezza del buio.
la vista rende le mani come occhi saggi ed esperti, che si muovono per definire il contorno delle cose. ma infondo, tutto somiglia ad una giustificazione.
posso dire di non averlo visto.
posso fare un capriccio per non avere responsabilità.
io non l’ho vista.
io non l’ho vista la mia coscienza scegliere razionalmente.
io ho scelto perchè lo sentivo, perchè le mie mani hanno scelto per i miei occhi.
perchè l’acqua, il fuoco, il contrasto, le differenze, ogni tanto si azzerano.
il silenzio e l’assenza di luce favoriscono ciò che non ti aspetti.
luce. rimani spenta.

fuochi di paglia

standard 26 luglio 2010 2 responses

vivere sempre senza sicurezze, sul filo del rasoio.
vivere svegliandosi e rendersi conto che la realtà, i sogni, gli incubi talvolta si bilanciano.
ho aperto gli occhi stamani, vedendomi allo specchio.
ho visto la mia anima a nudo, come un flash.
ho visto chi non vorrei, chi mi tormenta, chi non mi lascia in pace.
e la colpa non è “sua”.
la colpa è solo mia.
o forse non è nemmeno questione di colpe.

non riesco a scrivere stamani.
il sogno che mi ha svegliato, ha già detto tutto.
per una volta non vorrei davvero che ciò che sogno, fosse vero.
ma vorrei che il fuoco che penso di sentire, non si rivelasse una cosa passeggera e accecante.
il mio cuore non è fatto di paglia.