La Trahison des Images (Ceci n’est pas une pipe) – Il tradimento delle immagini – R. Magritte (1928-29) |
Questo non è un blog.
E non è un post d’amore. E non è affatto amore tutto questo.
E non ci sono cuori, nel giorno dei cuori.
E’ solo la distorsione dell’amore, il suo riflesso, il surreale risveglio di una notte estrema.
In queste giornate arrabbiate, penso che il mondo vada al contrario.
Girando al contrario ha fatto impazzire l’ordine delle cose, la bilancia della giustizia, l’ordinario svolgimento della vita.
E così chi ama uccide.
E così chi soffre continua a soffrire.
E così chi ama viene ucciso.
E così chi ama continua ad amare, soffrendo.
Questo non è un blog.
E’ una dedica.
Una dedica alle vite spezzate ingiustamente. Che la sofferenza di una, portata alla luce dei riflettori perchè ci appare come famosa tragedia, sia per tutte le altre strazianti sofferenze un mantello capace di placare, per un istante, il dolore costante della perdita. Spesso ci dicono che chi ha meno avuto meno soffre, ci mostrano immagini di un dolore sorridente, dei bambini che non hanno ne acqua ne pane ma sorridono. Forse è così, quei bambini ignorano cosa possono perdere perchè non lo hanno. Noi che viviamo in questo mondo che crediamo civile invece, abbiamo tutto da perdere e lo rammentiamo ogni giorno. Ce ne lamentiamo ogni giorno.
E oggi io lamento con rabbia ciò che perdo.
La fiducia.
Tradita, ancora.
Voglio dire tutto e non voglio dire niente.
Voglio disegnare questo senso di impotenza e farlo diventare vivo. Pietrificarlo con i miei occhi di Medusa e colpirlo dritto al volto, distruggendolo in mille pezzi.
Che ogni scaglia colpisca questa realtà frustrata, che il mondo fatto di persone smetta di essere impazzito, che quella che io vedo sia una sola giornata di incredulità.
Perchè non voglio giustificare la mia prostrazione se mi sento profondamente colpita da una giovane ragazza innamorata e distrutta, nello stesso istante, dall’istinto e dalla paura. Ben più di una vita è morta in quel momento. Ben più di un’illusione. Quel gesto compiuto tradisce quanto l’umanità sia fallibile, seppur nelle sembianze di un bellissimo atleta mutilato o in quelle della sua fidanzata.
Con l’unica colpa dell’amore.
“Non credo che l’uomo decida nulla, né il futuro né il presente dell’umanità. Penso che noi siamo responsabili dell’universo, ma questo non significa che decidiamo qualcosa.” R. Magritte