You can’t go on, thinkin’ nothing’s wrong…
oggi tutto è storto.
il mio naso, le mie gambe, le mie dita, che corrono sulla tastiera.
il mio sguardo, il mio pessimo umore.
oggi tutto è grigio, scuro, scuro come una bustina di thè che tinge l’acqua per troppi minuti.
che la rende saporita e densa. che lascia una scia di permanenza sulla bocca di chi lo assaggia.
è che io non mi adatto mai.
non cerco il letto del fiume sul quale scorrere. cerco sempre nuovi lidi, nuove forme, nuovo spazio da riempire. non vado mai incontro a nessuno, perchè non conosco compromessi, perchè per me questa è la felicità.
ma oggi è comunque tutto storto.
tutto appeso male, come un quadro che non ha nessun riferimento, come delle foto scattate per caso, come un calendario che segna il giorno sbagliato. e oggi come ieri, oggi come una vita, oggi come sempre e per sempre alla ricerca di me, di qualcosa che mi renda viva, di qualche mondo nuovo da esplorare, che sappia ogni giorno chiudermi gli occhi e farmi vedere tutto con nuove prospettive.
per me è questa la felicità, la tranquillità, la soddisfazione.
avere sempre la mente attiva,
tremare ma resistere
essere come una candela al vento, con la fiamma che quasi si spegne ma che trova sempre la forza per rimanere accesa. e bruciare le dita di chi si avvicina.
solo chi resiste al vento, al freddo, al caldo della fiamma è pronto per starmi accanto.
in fondo tutto si riduce alla soggettività, alla propria visione delle cose, alla volontà di osservare tutto ciò che ci circonda senza per forza giudicare, aggredire, imporre.
essere tranquilli non per forza corrisponde a quello che tutti intendono.
essere felici può essere malinconia e creazione.
sentirsi amati forse ha un linguaggio universale. che forse non comprendo ancora, che forse non voglio fermarmi a leggere, che forse non sono capace di accogliere.
è che forse non sono capace di amare.
e di farmi amare.
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