Dream, Love, Live!

standard 24 marzo 2012 Leave a response
inspiro.
espiro.
inspiro.
espiro.
cerco un punto di equilibrio che non sia fuori di me ma dentro di me.
la notte, anche oltreoceano, a volte non porta buoni consigli ne’ tantomeno buoni pensieri al risveglio.
capita ragazzi, lo sapevo sarebbe capitato.
i sogni, gli incubi, sono spietati.
ma è necessario continuare, anche se non si vuole la vita continua, anche se io mi sto opponendo con tutte le mie forze. lo strato liscio che fa scivolare via le cose dal mio corpo, dalla mia anima, è assolutamente ben poco liscio. tutto si ferma e rimane impigliato nelle pieghe, nelle fossettine che si formano, negli angoli e nelle insenature.
non riesco a non essere sincera, non riesco a mentire, tutto ciò che accade mi tocca in maniera profonda.
nella vita degli altri invece la sincerità è di passaggio, è un optional, ognuno fa la sua parte nel gioco e poi se ne va, sperando che nessuno l’abbia visto, sperando nell’omertà, sperando nell’indifferenza altrui.
tutti fuggono. io resto.
non sono meglio di nessuno, sono solo IO. ME STESSA. fatta così e felice di esserlo.
ammetto però di non essere capace a distinguere la buona fede delle persone. ammetto di essere troppo sensibile, di avere la “mia” poetica visione delle cose e questo, purtroppo, nella vita non funziona.
la poesia è una parte marginale, che ci accompagna quando si vuole, nella mia invece è la parte integrante.
credo nella vita, credo nella felicità, credo nelle persone, nei loro sguardi, nei loro gesti.
credo si possa essere buoni.
ma poi scopro che non è così. ogni volta. e ogni volta continuo a sbagliare, a fare lo stesso errore, a soffrire. maledetta me. voglio imparare ad essere diversa? NO. voglio imparare a creare quel piccolo strato di ghiaccio che serve per permettermi di rimanere incolume a tutto quello che mi succede intorno. voglio imparare che le mie carezze, le mie parole, sono solo fastidio e niente di più per qualcuno.
Dallas è una città molto carina.
le riflessioni di questo tipo ci vengono bene perchè tutto si svolge in un modo molto tranquillo.
Ci  vogliono solo 10 minuti per uscire dalla città e vedere quei quartieri con le piccole villette-con-giardino tanto care alla nostra immaginazione ma, per l’appunto, reali.
Poi ci sono i bar che vendono milioni di donuts, di ogni colore e tipo.
Muffin.
Benzinai dove la benzina costa $3.50 al Gallone (quasi 4 litri).
Ristoranti messicani.
Meccanici con tutte le targhe attaccate e un mega macchinone al quale controllano l’olio.
Chiese che sai che sono chiese solo perchè c’è scritto fuori, altrimenti potrebbe essere un semplice appartamento.
Chicken wings come se piovessero.
Bandiere texane.
Bandiere americane.
Bonny and Clide.
Limo con i vetri talmente oscurati che dentro è sempre mezzanotte.
Luci.
Praterie sconfinate.
Cartelli stradali che indicano “route” da seguire, proprio come nei film.
I clacson dei super truck che sfrecciano.
La vita che scorre, tutto è vita.
Non lasciate che vi abbandoni, non permettete che “sotterrare” le personalità altrui sia il proposito per andare avanti nelle vostre vite.
Essere “primi e vittoriosi” ma soli è un traguardo veramente triste da raggiungere.
Da Dallas per oggi è tutto, domattina si parte per Miami, mare, sole, beach volley e un pò di meritato relax.
I hope that everything will go in the right way.
With love ?

(io all’opera con la stella a 20 bubbles)

Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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