mi gira la testa.
potevo esserci io, tu, noi tutti. poteva esserci mia sorella, di 16 anni, stessa età, pendolare, stesse passioni, amici, interessi, voglie, sogni, progetti.
anche io mi girerò da un’altra parte, ben presto, per non vedere questo sangue che scorre, nelle nostre vie, tra le nostre mani, ognuno di noi responsabile di questo.
ma ora non riesco a fare altro che pensare a questa totale assurdità.
come si può arrivare a colpire una scuola, dei ragazzi, il terriccio fertile del nostro futuro buio?
chi, come, perchè? perchè?
ci riempiamo di domande tutti i giorni e facciamo subito finta di non sentirle, ci costringiamo ad una vita superficiale per non sentirci i primi colpevoli, autori del nostro destino nel bene e nel male.
non so cosa altro dire.
svegliamoci, svegliamoci.
succede anche da noi, non solo nel “lontano” Medio Oriente dove tutto crediamo possa succedere, escludendo a priori che possa succedere anche qui.
invece è successo. come tutti i giorni in cui il terrorismo psicologico dello stato ci annienta, ci sotterra nel silenzio e ci riempie di materialismo inutile, è successo.
il terrorismo ci fa esplodere davanti agli occhi i brandelli delle nostre coscienze egoiste e colpevoli.
se non lo facciamo per questa povera anima di 16 anni, per quei poveri occhi feriti che hanno visto cose che nessuno dovrebbe mai, facciamolo per noi, per la nostra piccola e inutile vita, per i nostri figli, per pulire via questo catrame che ci blocca le caviglie e ci fa credere (con nostro sollievo) lontani e incapaci di cambiare le cose.
non so da che parte cominciare, non so nemmeno io che parlo così bene, dove mettere le mani.
prometto che lo farò.
perchè tutto questo è ignobile, ci porta via la nostra storia, ci dipinge come non siamo, un’Italia debole e derelitta, sempre più alla deriva.
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