Innamorarsi (a trent’anni).

standard 2 luglio 2013 63 responses
E’ che esci ed è sabato mattina. C’è il sole e non quell’aria che fa sembrare giugno un novembre tiepido. Cammini per la tua radiosa città, ricettori e occhi aperti, voglia di amore.
Tutto cambia sapore, non c’è storia, con l’amore.
Come se fai scorrere un ruscellino nel letto del Nilo. L’acqua scorre come un velo, adagio e senza veemenza, ma comunque arriva a destinazione.
Ci mette il suo tempo, ogni sassolino il salto necessario per oltrepassarlo, ogni movimento regolato in base alla forza a disposizione. E lo impari, perchè il letto al quale devi adagiare la tua schiena non è mai sufficientemente comodo, perchè l’impetuoso getto di acqua ha sempre riempito con abbondanza il letto del fiume, per quanto grande fosse stato, senza mai lasciare niente per te.
Passo dopo passo, un sabato mattina, lo senti, che lo hai imparato. A misurare.
E la cosa più bella di quando impari qualcosa è che puoi decidere quando usarlo. E a me misurare, soprattutto MISURARMI, non piace. 
Soppeso, pondero e considero. Scelgo, decido di DARE. Se trattengo, trattengo perchè le ferite devono ancora quietarsi, perchè i lividi assorbirsi, perchè la domanda è scarsa per quest’offerta così abbondante.
Con il righello in mano, con il goniometro, le squadrette e la bilancia cammino, per il lieve silenzio fiorentino, del sabato estivo mattuttino. Un duemilatredici scientificamente (ap)provato, un equilibrio che non lascia niente al caso. E’ che le misure si prendono quando si ha paura, quando lo spigolo pare troppo affilato per non ferirti e i sorrisi troppo finti per essere veri, come gli applausi comandati e le risate di sottofondo nei telefilm anni ’80. 
Ma sabato ho messo tutti questi centimetri e pensieri in borsa, ho continuato a camminare. 
Ho visto i sorrisi veri.
Gli abbracci desiderati.
Le emozioni che non si trattengono.
I fuochi spenti e riaccesi.
Le crestine e i riccioli ribelli, le zeppe comode e le gambe lunghe.
Le chiacchiere nascoste.
I panini e il vino su un marciapiede.

Ho visto che nel cuore ti ci rimane chi decidi tu, tra i tanti che passano.
E anche chi non rimane, comunque, ti lascia qualcosa, una carezza, un petalo, un profumo, una foto.
E anche chi non è presente…c’è comunque.

E’ che esci ed è sabato mattina. Decidi di DARE. 
Amare, a trentanni, senza ritorno.

credits to ZioPiero

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Berenice

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Sono Berry. Donna, mamma, moglie. Scrivo, corro, lavoro, amo. Sorrido sempre e non mi basta mai.

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